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Monsignor Bertoldo: "Vendola è contro natura"

Se è vero che Dio è morto, la Chiesa di certo non sta tanto meglio. Nell’inferno scatenato dallo scandalo Ruby, Mons. Arduino Bertoldo è intervenuto nel dibattito pubblico a porgere l’altra guancia a B. Il Vescovo Emerito di Foligno ha rilasciato infatti una dichiarazione che trasuda razzismo omofobico. Partendo dal presupposto che “chi critica Berlusconi ignora il Vangelo di Giovanni, ovvero chi non ha commesso peccati tiri la prima pietra”, riserva tuttavia a se stesso l’esclusivo diritto di ignorarlo, attaccando direttamente Nichi Vendola, Governatore della Puglia.

Probabilmente Mons. Bertoldo ritiene di non aver mai commesso peccati nella sua vita, quando dice che se Vendola si concede il lusso di dare giudizi etici, “siamo alla frutta”. Ma il non aver commesso peccati forse è riduttivo per un uomo come lui, dal momento che esprime con assoluta sicumera il suo Giudizio Universale sul Governatore: “Vendola chiede a Berlusconi di cambiare stile di vita. Ma lui si è guardato? Almeno Berlusconi nel peccato non offende la regola naturale, segue la natura. Vendola offende sia il peccato che la natura e dunque sta messo molto, ma molto peggio e taccia.

 Tuttavia bisogna riconoscere l’abilità di Mons. Bertoldo di essere riuscito a distruggere con poche frasi la precaria credibilità che la Chiesa stava cercando di raccattare in questi giorni prendendo, con le dovute esitazioni, le distanze dalla condotta di Berlusconi. Non si fa problemi, L’Emerito Vescovo, se il Segretario di Stato vaticano Bertone invita la politica a “più moralità, più giustizia, più legalità”. O se il Papa ritiene che si stiano indebolendo “i principi etici e gli atteggiamenti morali” della politica. Per Mons. Bertoldo viene prima di tutto la regola naturale, e Berlusconi se n’è guardato bene dall’infrangerla. Quella stupida, ottusa, demenziale regola vecchia di duemila anni, secondo cui l’omosessualità è immorale, perché contro natura.

Ma in un certo senso, il Vescovo di Foligno andrebbe ringraziato. Perché aiuta anche i più miopi a vedere le immense contraddizioni in cui la Chiesa versa. Quella Chiesa per la quale qualsiasi peccato venga commesso, si trova sempre la possibilità di contestualizzarlo. Quella Chiesa per la quale la presenza di preti pedofili non va denunciata, ma nascosta. Quella Chiesa per la quale la tangente Enimont, i soldi della mafia o della P2 non vanno allontanati dalla propria banca, ma vanno riciclati. Quella Chiesa che, nonostante tutto, pretende ancora di imporsi come guida morale del nostro paese, nell’attesa che questo venga folgorato sulla via di Damasco prendendo coscienza dell’ipocrisia vaticana.

Mons. Bertoldo, tuttavia, non è nuovo a uscite di questo genere. Non molto tempo fa infatti affermò, in merito alla violenza sessuale sulle donne, che a volte possono intervenire delle attenuanti etiche, delle attenuanti che rispondono alla coscienza. In effetti se una donna viene violentata, secondo l’Emerito, non è colpa esclusivamente del violentatore. “Se una donna cammina in modo particolarmente sensuale o provocatorio qualche responsabilità nell'evento la ha e voglio dire che dal punto di vista teologico anche tentare é peccato”. Se è vero che tentare è peccato, non si capisce perché Mons. Bertoldo tenti sempre chiunque l’ascolti inducendolo a provare quello sprezzo e quel ribrezzo che le sue fandonie meritano. Mistero della fede.

 Suonano quindi come contraddittorie le parole di Mons. Bertoldo quando dice: "Viviamo nel tempo in cui tutto sembra permesso, tutto pare lecito e in cui le regole etiche svanite nel nulla, persino il buon senso, la prudenza". Di certo il buon senso sembra averlo smarrito lui stesso, che si ostina a incoraggiare il bigottismo cattolico e l’arretratezza del pensiero della Chiesa, ma al tempo stesso prende le difese di Berlusconi, definendo la sua condotta una “ragazzata”. È quindi doveroso notare quanto il moralismo bacchettone del “chi è senza peccato scagli la pietra” sia fuori luogo, soprattutto se espresso da lui .

E allora taccia. 

 

 

 

Claudio Paudice

I commenti più votati

  • Di paolo (---.---.---.118) 22 gennaio 2011 12:00

    Evidentemente , come tutti i vescovi di santa romana chiesa ,è un esperto in materia di rapporti contro natura ed esprime la condanna della massima autorità morale in questa delicata materia , che riveste un profondo significato religioso oltre che etico e morale .

    Pertanto accogliamo , con profonda devozione , le parole di questo monsignore che ci illumina sulla retta via e ci libera dal peccato .
    Per puro caso il monsignore ha un nome , abbastanza inusuale , che immediatamente richiama , per riflesso condizionato , anche quelli di Bertoldino e Cacasenno . Ma ripeto , è pura casualità .

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