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 Home page > Attualità > Società > La Corte Europea boccia il crocifisso nel paese dei falsi cristiani

La Corte Europea boccia il crocifisso nel paese dei falsi cristiani

Il principio che nella scuola pubblica non vi siano simboli religiosi è una norma basilare di quasi tutti gli stati moderni. Fanno eccezione soltanto l’Italia e altri paesi in cui il Vaticano esercita da sempre forte influenza, come la Spagna, dove lo stesso tema ha provocato polemiche tra la chiesa e il governo laico di Zapatero. E’ quindi assolutamente normale che la Corte Europea di Strasburgo consideri il crocifisso in aula una violazione della libertà religiosa.

Il ricorso è nato da una cittadina italiana di origine finlandese che ha ottenuto il rispetto di un diritto fondamentale che la politica italiana, sempre ansiosa di compiacere il Vaticano, ignorava da anni. La magistratura e anche la Corte Costituzionale erano già state investite della questione in altre occasioni, spesso disponendo la rimozione del crocifisso e a volte dichiarandosi non competenti a decidere. La presenza del crocifisso nelle scuole infatti risale a una legge del 1857, poi ribadita durante il fascismo in diverse occasioni. In realtà prima del fascismo, quando lo stato italiano dopo il 1870 e la breccia di Porta Pia aveva cattivi rapporti con il Vaticano, i crocifissi erano già scomparsi da molte scuole. E lo stesso avvenne dopo la caduta del regime nel 1945, e negli anni successivi al 1968. Anche se molti lo ignorano, ci sono tantissime scuole in Italia che non espongono nessun crocifisso da decenni.

Perché la realtà delle cose è che i cattolici davvero praticanti sono solo il 20-30% della popolazione, ma seppure fossero il 99%, la scuola e lo stato devono essere laici e non esporre simboli di una religione piuttosto che di un’altra. I tantissimi genitori atei, laici, musulmani, protestanti, etc che ormai vivono in Italia non hanno ovviamente alcun desiderio che i propri figli studino sotto un simbolo puramente cattolico, perché si tratta pur sempre di un simbolo di "propaganda" di una particolare fede. I genitori cattolici sono sempre liberissimi di appendere crocifissi a casa propria, o di mandare i propri figli in scuole cattoliche. 

Ma l’aspetto più fastidioso di questa mania del crocifisso in aula cavalcata dal centro destra come "difesa della nostra tradizione" e simili amenità è che in realtà i veri cristiani purtroppo in questo paese sono una piccola minoranza. Alcuni sono tra le file dei cattolici, anche tra i religiosi, altri invece sono laici o atei. I veri cristiani infatti sono quelli che vivono secondo un messaggio che aveva un contenuto molto semplice: amore e comprensione per il prossimo, mai essere ipocriti, mai imporre agli altri le proprie convinzioni. Un messaggio che nella storia della Chiesa si è perso per strada tra guerre e massacri e che una figura come San Francesco aveva tentato, invano, di rilanciare.



Un vero cristiano non può accettare i respingimenti dei profughi, non può accettare la discriminazione e il razzismo, non può accettare che persone innocenti siano messe in prigione e nemmeno che persone che hanno violato una legge siano ammazzate in carcere al di fuori di qualsiasi giustizia. Un vero cristiano dovrebbe opporsi sempre alle prigioni, perché Cristo perdonava i peccatori e chiedeva di porgere l’altra guancia e di rispondere al male con il bene (Matteo - 5, 38). 

E’ piuttosto ovvio a chi ha davvero letto il Vangelo, diversamente da chi utilizza la figura di Cristo come una scusa per odiare il suo prossimo, che a nessun vero cristiano verrebbe in mente di imporre i simboli della propria fede a chi non li desidera. E’ ovvio che il senso della predicazione di Cristo era quello di convincere con l’esempio e non tentare di imporre leggi a chi non le condivide. E’ ovvio leggendo il Vangelo che tanto per cominciare Cristo non avrebbe mai creato statuette di legno a sua immagine e tanto meno sarebbe andato ad appenderle in giro. I falsi cristiani però non hanno mai letto il Vangelo, e se lo hanno fatto non hanno capito nulla

Ma ci sono i veri cristiani, che sono molto pochi, e poi ci sono quelli falsi, che mettono in pratica solo alcune parti del Vangelo: i comportamenti dei farisei, dei sacerdoti del sinedrio e di tutti gli ipocriti che Cristo condannava ripetutamente. Se costoro, tanto per cambiare, leggessero il libro a cui dicono di ispirarsi, dovrebbero smetterla immediatamente di cercare di imporre agli altri le proprie convinzioni. E l’Italia sarebbe certamente un paese migliore se ci fossero meno crocifissi e più veri cristiani.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Zeriali, Trieste (---.---.---.163) 4 novembre 2009 11:24

    Sono perfettamente d’accordo che questa levata di scudi a tutela del crocifisso nasconde larghissime fasce di ipocrisia e persino razzismo. Si vuole usare strumentalmente la religione per mandare un segnale agli immigrati: qui non siete graditi, ricordatevi che siete solo ospiti, se proprio vorrete essere un giorno accettati cominciate a convertirvi, a servirci in tutto e per tutto, a fare i nostri schiavetti per mezzo secolo. Poi forse un giorno diremo che siete quasi uguali a noi. Questo è - sotto sotto - il motivo per cui molti portano avanti questa battaglia. Le persone che ci credono davvero - a mio avviso - sono molto poche. Se gli italiani sono - come vogliono farci credere i mass media - quasi tutti cattolici, profondamente immersi nelle loro radici cristiane, pronti a seguire qualsiasi indicazione dia il Papa, come mai allora ci sono 9 milioni di frequentatori di prostitute e trans? Come mai si vendono così tanti preservativi che servono addirittura i distributori automatici? Come mai nelle chiese alla domenica si vede una schiacciante maggioranza di anziani? Ed inoltre, se gli italiani sono tutti così religiosi, perché hanno tanta paura della morte? Lasciamo stare i giovani, che naturalmente hanno progetti di vita (matrimonio, figli, lavoro, battaglie politiche, viaggi, ecc.) e vogliono realizzarli (e quindi il loro timore è giustificato), ma perché gli anziani hanno così paura solo di parlare della morte? Chi è davvero religioso, vede la morte solo come un passaggio e quindi la teme poco.

  • Di poetto (---.---.---.5) 4 novembre 2009 12:06

     L’ipocrisia degli italiani non ha limiti.

    Sono tanti, troppi, che a parole si dichiarano cattolici ma che nei fatti, nella vita di ogni giorno, disattendono, sistematicamente, moltissime cose che li identifica come tali.

    Rimuovere il crocefisso dai luoghi pubblici dovrebbe rappresentare una vera e propria dichiarazione di laicità, da parte dello Stato.

    È ovvio che un crocefisso posto, ad esempio, in una classe di una qualunque scuola pubblica, è una pubblicità alla fede cattolica, anzi, direi di più, è il “marcare” quel posto, quella struttura, come appartenente, simbolicamente parlando, al cattolicesimo.

    Dovrebbe essere evidente, lampante che questo non va bene.

    Personalmente ritengo che il crocefisso rappresenti una manifestazione in forma pagana del cattolicesimo.

    In ogni caso, se lo stato si dichiara laico, non dovrebbe avere nessun problema nel rimuovere i crocifissi dai luoghi pubblici, se non lo fa vuol dire che così laico poi non è.

  • Di pippo (---.---.---.97) 4 novembre 2009 16:16

    La scuola così come gli ospedali e le aule giudiziarie sono luoghi pubblici in questo paese. E come tali, cioè luoghi di tutti e per tutti, non devono avere simboli religiosi. Il crocefisso è un simbolo religioso.
    Leggendo questo articolo però
    http://www.loccidentale.it/articolo...
    si può capire l’opinione della maggior parte degli italiani...

    • Di (---.---.---.10) 21 gennaio 2015 14:20

       @PIPPO dovrebbe farse un pò di cultura storica ... magari fino alla Persia quando vi arrivò DARIO . ed anche prima in GALILEA. Molti hanni dopo i Crociati... a SAMARCANDA-
      Forse potrà capire la frase di ... (mi sfugge il nome, da chi detta)
      OGNI RELIGIONE E’ PIA OD EMPIA , NON DALLA CREDENZA CHE SI PROFESSA , MA DALLE OPERE CHE SI COMPIE.!
      (credo sia stato Calvino- accetto ecentuale correzione)

  • Di pv21 (---.---.---.143) 4 novembre 2009 18:42

    A Roma c’è il Papa. E’ una realtà vecchia di secoli. E’ un dato di fatto unico ed indiscutibile. Come è innegabile che questo faccia parte della nostra cultura. A Roma vengono da tutto il mondo rappresentanti delle religioni più diverse e milioni di turisti che ammirano i nostri crocifissi senza alcun timore reverenziale. Non credo che tutte le aule scolastiche abbiano il loro crocifisso. Non credo che per sentirsi "laici" bisogna rimuovere le tradizioni. Non credo che per sentirsi "laici" bisogna lanciarsi in crociate al contrario. Il nostro è il paese di Don Camillo e Peppone. (x altro => http://forum.wineuropa.it

  • Di François Marie Arouet (---.---.---.213) 5 novembre 2009 03:35

    Il Sig. Francesco non tiene assolutamente in nessun conto del fatto che ad essere colpiti nei loro diritti umani da questa corte sono state decine di milioni di persone che -come risulta dalle reazioni registrate dai media- riconoscono nel crocifisso il simbolo di valori universali.
    In un articolo apparso su L’Unità nel 1981 (quando i comunisti ancora non si vergognavano a chiamarsi comunisti ed era presidente della repubblica italiana un certo signor Pertini) Natalia Ginzburg spiegava le ragioni che sfuggono, evidentemente, al sig. Francesco, al quale mi permetto di raccomadar vivamente di andarselo a leggere. Lo trova nella copia del 22 marzo con un titolo che, forse, lo sorprenderà: "Non togliete quel crocifisso".
    Può darsi che, leggendolo, riesca ad esercitare un zinzinino meglio la professione di giornalista: in questo pezzo, infatti, l’unica professione nella quale dimostra di eccellere è quella di predicatore esperto in stucchevoli pistolotti da opinionista (fin troppo) di parte.

  • Di faz (---.---.---.21) 5 novembre 2009 21:43

    meno male che ci siete voi che avete le carte in regola per giudicare se gli altri sono veri o flasi cristiani....

    ad ogni modo il crocifisso si può togliere ; ma non con le motivazioni date dalla Corte per cui sarebbe una minaccia alla libertà religiosa e al diritto dei genitori di scelgiere come educare i figli
    Se qualcuno si sente minacciato dalla presenza del crocifisso il problema risiede in lui e non nella croce

    Negli scontri ideologici tra integralismo laicista e cattolico il crocifisso è solo un espediente


    • Di Francesco (---.---.---.235) 5 novembre 2009 22:38

       Dal punto di vista giuridico la decisione della Corte di Strasburgo è scontata, non ammetterlo indica totale sprezzo del diritto. I cattolici non sono l’unica religione in Italia e lo stato italiano non è una teocrazia (ufficialmente, almeno) quindi nei luoghi pubblici i simboli religiosi non c’entrano nulla. 
      Dal punto di vista cristiano andate contro Cristo, che dice in Matteo, 5 - 39ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori. 

      Quindi se io sono cristiano e uno mi dice di togliere il crocifisso, io lo tolgo, perché è mio fratello e lo faccio volentieri per fargli un piacere, qualsiasi sia il motivo per cui me lo chiede. Se non sono disposto a farlo non sono cristiano, è meglio che mi scelgo un’altra religione. Leggetelo il Vangelo. 
    • Di Fabio (---.---.---.244) 6 novembre 2009 11:05

      Beh Francesco, speriamo che a nessuno venga mai in mente di farci abbattere le chiese in quanto simboli della religione cristiana. In punta di diritto la Corte Europea potrebbe anche avere ragione, ma a me piace ragionare in regime di reciprocità. Non ho idea se gli stati musulmani abbiano un regime laico così come l’Italia però mi pare che in diversi paese l’integralismo religioso sia dilagante e suffragato da leggi dello stato. Nei luoghi pubblici in Italia non posso esporre il crocifisso ma qualunque donna musulmana può girare con il capo o il volto coperto da burqa o chador o qualsivoglia tessuto. Pensi che ci può addirittura fare le foto per i documenti mentre una suora cattolica, per fare la carta d’identità o il passaporto deve togliere il velo.
      L’integrazione passa attraverso l’accettazione delle regole del paese ospitante. Gli stranieri che vengono in Italia spesso lo dimenticano pretendendo che l’integrazione debba essere l’accettazione incondizionata degli usi e costumi delle culture ospitate. Qualche anno fa a Torino, città nella quale lavoro, qualcuno (straniero e musulmano) propose che fosse rimossa la statua del Conte Verde posta di fronte a Palazzo Civico, perchè offensivo nei confronti appunto dei musulmani. Mi astengo da ogni ulteriore commento e la lascio riflettere.
      Fabio

    • Di (---.---.---.58) 6 novembre 2009 13:29

      I paesi musulmani sono tanti e molto diversi tra loro. In Marocco ho visitato una chiesa, e ce ne sono anche in quasi tutti gli stati a maggioranza islamica, tranne quelli della penisola arabica e l’Iran. Ci sono paesi islamici che non tollerano simboli religiosi negli edifici pubblici, come la Turchia. 
      Personalmente, se fossi nato in un paese islamico, contesterei l’invadenza della religione nella sfera pubblica allo stesso modo. 
      La reciprocità comunque non c’entra, i musulmani in Italia, così come i valdesi, i protestanti, gli ebrei e i buddhisti, sono ancora piccole minoranze. I laici, italianissimi come noi, invece sono tanti e infatti sono i laici a chiedere di togliere i crocifissi, e hanno il diritto di chiederlo. 
      Cristo inoltre non invitava a compiere il bene solo se era reciproco, invitata ad andare incontro ai propri fratelli anche senza nessuna reciprocità, e questo i cattolici dovrebbero ricordarlo. Io sono cresciuto in una cultura sia laica che cattolica. Come laico magari non avrei chiesto di togliere il crocifisso, perché non mi dà alcun fastidio e lo trovo comunque un simbolo positivo, tuttavia giuridicamente non ha senso che sia presente nei luoghi pubblici di uno stato laico. Ma come cristiano se qualcuno mi chiedesse di toglierlo lo farei immediatamente perché un buon cristiano non esita nel fare qualcosa a beneficio altrui, anche se non lo condivide del tutto. 

  • Di franceca (---.---.---.72) 8 novembre 2009 15:09

    ceee nn vogliono visti questa e la nostra religione e deve rimanere la croce seno se la prenderanno con tutti i cristiani

  • Di (---.---.---.6) 23 dicembre 2014 12:05

    PER ME CRISTO RAPPRESENTA LA VERITA’ - PER QUESTO E’ STATO MESSO IN CROCE CONTRO TUTTI I TRUFFATORI DEL SUDORE ALTRUI ... ALL’OMBRA A SCANNARSI... PER ’EGOISMO DEL PADRONE.-
    ALMENO GLI ANTICHI ROMANI "PATRIZI" ANDAVONO LORO NELLE PRIME FILE A DIFENDERE I LORO BENI TERRENI.-
    LA VERITà E’ LA COSA PIU’ SACRA CHE POSSA ESISTERE.-
    IN ITALIA VI è UN CONCENTRATO DI IPOCRITI PER UN 50% IL RESTO IN EUROPA. - I SERVI DELLE ISTITUZIONI.? ATTORCIGLIATI COME I SERPENTI IN AMORE CON IL RESTO DEL POTERE POLITICO.-
    ORA SE LA PRENDONO CON CRISTO "PERCHE" GIA’ FERMO AD EBOLI ; E’ FUGGITO DALLA ITALIA. !!!,,, E C’E’, ADDIRITTURA, L’INCAZZATO , LO BUTTA DALLA FINESTRA O LO LEVA DAL MURO.- ... PERCH’ NON BUTTA DALLA FINESTRA CHI SI è APPROPRIATO DEL SUDORE ALTRUI.???
    POVERA ITALIA .!!!

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