• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > L’intervista di Berlusconi alla Bild

L’intervista di Berlusconi alla Bild

Ad un'osservatore esterno che non avesse seguito la parabola berlusconiana potrebbe succedere di confondere fantasia e realtà grazie all'ultima intervista rilasciata da Berlusconi al quotidiano tedesco Bild
 
Silvio Berlusconi dichiara subito il suo umore: buono da un lato, dato l'inguaribile ottimismo che lo contraddistingue; e allo stesso tempo cattivo, per via della situazione italiana e dell'Europa, che è ancora lontana dall'unione politica. Il problema dell'Europa, secondo il cavaliere, è l'assenza di una banca centrale con gli strumenti propri delle altre banche centrali.

Nel partito in molti gli chiedono di ricandidarsi e lui afferma: "mai lascerei il mio Partito della Libertà in difficoltà". Ha intenzione di recuperare il vecchio nome "Forza Italia". Non si tratta di "astinenza dal potere" perché il potere "lo avevo prima del 1994 quando facevo solo televisione". Già, perché "chi governa in Italia non ha potere" e questa, per chi conosce Berlusconi, non è certo una dichiarazione nuova. Il fatto che il suo partito con il 37,8% abbia dovuto allearsi con partiti minori che "non pensano al bene del Paese" (sta forse parlando della Lega?) "è colpa degli italiani che votano male".
 
Il potere di Mario Monti, dice B., "deriva dalle larghe intese che lo sostengono" e che "mai nessun Premier aveva avuto" (devo ricordare che la maggioranza parlamentare di Berlusconi era la più ampia della storia repubblicana? Spero di no).
 
Il nostro afferma anche di essere stato "il primo politico occidentale a riconoscere i pericoli della crisi finanziaria e ad avere introdotto delle riforme in tal senso". La disoccupazione giovanile non è imputabile a lui perché "il suo Governo ha incentivato i giovani imprenditori" ed "introdotto coraggiose riforme nel campo della scuola e dell'università". Se oggi l'Italia è in grado di controllare il suo bilancio è "grazie ai meriti del mio governo".

La crisi è causata come sempre da un "fattore prevalentemente psicologico che la produce" e il compito di un Governo è quello di "costruire fiducia e ottimismo" - questa la risposta alla domanda sullo scarso utilizzo della parola "crisi" nei suoi comizi.

Poi, la critica all'Europa alla tedesca si fa più netta e neppure Nicolas Sarkozy non viene risparmiato, l'accusa è quella di "avere voluto mantenere la politica europea nelle proprie mani". Questa situazione però non intacca il rapporto "affettuoso e cordiale" con la cancelliera tedesca con la quale condivide la "famiglia della democrazia e della libertà in Europa", ovvero il Partito Popolare.

Le dichiarazioni sul ritorno alla moneta nazionale vengono ovviamente smentite dato che "non mi sono mai espresso in questi termini". La critica all'Euro però permane: "La Germania ha migliorato il suo bilancio grazie all'entrata in vigore dell'Euro mentre per l'Italia ha comportato un peggioramento" anche se un ritorno alle valute nazionali "rimane improbabile perché rappresenterebbe il fallimento dello storico progetto dell'Europa unita".

Al vertice di Bruxelles "non c'è stata nessuna vittoria dell'Italia sulla Germania" perché "la vittoria sarà di tutti quando riusciremo a lasciarci la crisi alle spalle e avremo un'Europa forte, unita e solidale". Qui Silvio riesce a dimostrarsi molto diplomatico; o forse cerca solo di ridimensionare quello che in Italia tutti hanno visto come il successo dell'attuale Governo.
 
Gli scandali causati dalle sue sguaiate abitudini sono stati "affari privati trasformati in affari di Stato attraverso una campagna mediatica di diffamazione orchestrata dai giudici di sinistra" dato che "abbiamo solo ballato come si fa in tutte le discoteche del mondo". Tutte le accuse nei suoi confronti "svaniranno come sono svanite quelle dei 50 processi precedenti nei quali ho speso più di 428 milioni di Euro in avvocati e spese legali".
 
La sua esperienza politica non conosce fallimenti perché "18 anni fa ho salvato l'Italia dal comunismo e questo è un fatto storico di cui sono fiero", inoltre "sono stato l'unico leader europeo ad avere rapporti eccellenti sia con gli Usa che con la Russia".

Le sue amicizie personali con Putin potrebbero sbloccare la situazione in Siria ed infatti "nei prossimi giorni ci incontreremo in privato e parleremo, anche se la situazione è molto complicata ma non disperata dato che lui mi vede come il suo fratello maggiore".

Si sa, la prima volta è tragedia, la seconda soltanto farsa, ma quando si parla di Berlusconi le due dimensioni coesistono.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.216) 16 luglio 2012 13:16

    Veramente era ALCIDE DE GASPERI ad avere la maggioranza più grande della storia (ricordate la I Legislatura, quella del 1948-53 con la DC da sola a 305 deputati su 575 dell’epoca?), non di certo Berlusconi... poi, curiosamente TUTTI dimenticano che la maggioranza di Berlusconi era all’inizio del mandato (8 maggio 2008) di 340 deputati su 630: per essere maggioranza, ne bastavano 316. Quando i "finiani", il 29 luglio 2010, si sono "distaccati" dalla maggioranza, il IV Governo Berlusconi perse 40 deputati: 340 - 40 = 300, ovvero MENO della "maggioranza minima" (316 su 630). Certo, poi è arrivato Scilipoti con Razzi, Calearo e qualche finiano è "tornato in dietro", ma la "maggioranza" era, il 8 novembre 2011, a quota 308-9 su 630, quindi NON alla famosa "quota 316". Spiacente, ma matematica non è una opinione...

  • Di Matteo RadioBozen (---.---.---.123) 16 luglio 2012 16:33
    Matteo RadioBozen

    Si l’informazione è corretta. Anche se vennero formati 3 Governi diversi sotto De Gasperi.
    Comunque molte grazie per la puntualizzazione.

  • Di GAETANO EMANUELE (---.---.---.22) 16 luglio 2012 20:02
    GAETANO EMANUELE

    ci consoleremo con bersani presidente.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares