Coronavirus: le alternative della creatività
I comportamenti sociali, con l’apparizione del virus, si stanno modificando, suggerendo nuove modalità per proporre e fruire dell’arte, superando i vincoli di spazi non adatti e mostrare delle opere d’arte al tempo del Covid; è il web ad offrire l’occasione per raggiungere un maggior numero di persone.
Così musei, gallerie ed artisti, che sino ad oggi avevano sottovalutato o diffidato della Rete, ora la ritengono l’unica possibilità per non sparire dal panorama artistico, perché sempre più spesso è l’apparire a rendere continuativo il circuito tra chi propone e chi ne beneficia della proposta.
Ecco una possibilità per avvicinare il gran pubblico all’arte contemporanea che Ludovico Pratesi racconta; i linguaggi espressivi e le tematiche degli artisti scelti (Adrian Villar Rojas, Philippe Parreno, Pierre Huyge, e Gian Maria Tosatti) per riflettere con Marco Bassan, nel format su twich, sull'Arte del Futuro.
(R)esistiamo è una proposta di web exhibition, curata da Penelope Filacchione, per passare dal virtuale al reale della galleria ArtSharing lab&gallery. Un reale che limita la partecipazione degli artisti impegnati ad interpretare l'hashtag #r_esistiamo, chi prima arriva meglio alloggia, e in particolare sul dopo, non sul virus o sull’isolamento, ma su come si può continuare a progettare il futuro nel mondo delle gallerie indipendenti e degli artisti, finora esclusi da qualsiasi accenno di sostegno pubblico.
Passando dallo spontaneismo della necessità di confronto tra artisti e realtà indipendenti all'istituzionalità di #DomaniInArte, un contest artistico proposto dalla Galleria d'Arte Moderna della Sovrintendenza capitolina, dove la foto dell’opera che l’artista presenterà come rappresentativa del suo personale punto di vista sull’attuale situazione, sarà vagliata da una commissione.
Una commissione per esaminare a qualsiasi titolo una violazione di legge o la promozione di attività illegali che siano lesive dei diritti e della riservatezza di terzi, che abbiano contenuti violenti, volgari, razzisti, sessisti, od offensivi verso qualunque gruppo sessuale, etnico, politico o religioso; che siano palesemente fuori tema; che promuovano prodotti, servizi o organizzazioni politiche; che infrangano il diritto d'autore o facciano uso non autorizzato di marchi registrati e che ritraggano minori.
Il contest, attivo fino al 30 giugno 2020, potrà essere l’occasione per un’istituzione di indagare sulla realtà artistica e sui futuri sviluppi, nel tentativo di realizzare un atelier artistico fatto di tante voci e linguaggi, dalle tecniche più tradizionali a quelle sperimentali, includendo la scrittura.
Tutte le opere vagliate verranno postate sui canali social della Galleria d’Arte Moderna (Facebook, Twitter, Instagram) e, alla riapertura del museo, riprodotte per mezzo di un monitor nella sala video/biblioteca del museo stesso, nel periodo luglio-settembre 2020. Successivamente le fotografie saranno conservate negli archivi digitali della Galleria d’Arte Moderna dove, su richiesta potranno essere visionate.
Una proposta online anche per l’Academia de España en Roma che mostrerà i progetti in corso dei 22 creatori e ricercatori residenti. Questi progetti di fotografia, video, scultura, illustrazione o musica, tra le altre discipline, riflettono sui diversi aspetti della realtà contemporanea e sono di importanza vitale per ricordarci il ruolo della cultura, specialmente in tempi difficili. Così come alcune delle grandi opere d’arte del passato furono realizzate in epoche convulse, nell’attualità i creatori e ricercatori incorporano nei loro progetti le difficoltà e generano spazi di riflessione specifici di grande interesse per la nostra società: le loro scoperte ed gli incontri si mostreranno progressivamente attraverso questo programma di mostra virtuale, attraverso vari social come Instagram o Twitter, intitolata #FinestreAperte con una pubblicazione.
Questo articolo è stato pubblicato qui
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox