Considerando oggettivamente i pro e i contro si può dire con certezza che la UE ha tutto da perdere e nulla da guadagnare dall’associazione dell’Ucraina.
E poiché la UE non è la Croce Rossa, e non ha il dovere di andare in soccorso delle aspirazioni frustrate della componente pro europeista della società ucraina, non c’è nemmeno una giustificazione etica per l’avventura pericolosa e costosa in cui i burocrati di Bruxelles stanno cacciando l’Europa.
Assumere il punto di vista dell’interesse della UE, a prescindere dai desiderata statunitensi e di quelli di chiunque altro, è a mio parere il miglior modo oggi per proteggere il futuro dell’Unione, per tentare di farne una patria comune nella quale i cittadini possano identificarsi.
Si dovrebbe far capire ai burocrati di Bruxelles e ai politici nazionali che essi debbono la loro lealtà all’Europa, non agli USA; che i cittadini europei non hanno alcuna intenzione di aggravare lo stato dell’Unione e di portare verso il punto di rottura la tensione con la Russia che, fino alla crisi ucraina pilotota dalla CIA, è stato ed è tuttora un importante partner economico della UE.
E quale occasione migliore delle elezioni europee per mandare loro un messaggio forte e chiaro: o fate gli interessi dell’Europa, come peraltro avete giurato di fare, o fate quelli degli USA. Nel secondo caso fareste bene a chiedere la cittadinanza americana perché noi di traditori e doppiogiochisti non ne vogliamo.
Il fatto è che costoro sono di fronte ad una situazione inedita: prima era possibile fare gli interessi degli USA (lucrandone la riconoscenza) e contemporaneamente quelli dell’Europa, ora questo non è più possibile, giacché gli interessi di USA e UE ora divergono.
Gli USA sono stati atterrati sia dall’ideologia ultraliberista reganian tatcheriana che ha liberato definitivamente il grande capitale dai vincoli della politica generando un gigantesco trasferimento di risorse finanziarie e tecnologiche verso i paesi del Mondo in cui era più conveniente stabilire la produzione, sia dall’ideologia imperialista dei neocon, che con il tentativo di impadronirsi dell’Asia Centrale per ficcare una spina nel fianco di Russia, Cina e India ha economicamente rovinato gli Stati Uniti in uno sforzo bellico senza precedenti.
Ora gli USA si reggono su una montagna di carta, e temono come la morte un rapporto più stretto tra UE e Russia; tra UE e nordafrica-medio oriente: le due direzioni strategiche più naturali per la crescita dell’Europa sia come soggetto economico sia come soggetto politico sul piano internazionale.
La crisi ucraina è l’asso nella manica degli USA per sbarrare la prima via; il dissesto del Medio Oriente e del Nordafrica è lo sbarramento alla seconda via, ottenuto grazie alla complicità di UK e Francia e alla ovvia partecipazione dell’Italia.
Dunque sta a noi cittadini europei mandare a Strasburgo persone che abbiano scelto di stare con l’Europa senza infingimenti. Questa volta sarà il Parlamento Europeo ad eleggere il Presidente della Commissione: è importante che scelgano la persona giusta per l’Europa.