Diana De Caprio, sei partita dal mobbing per illustrare la condizione della "generazione perduta", difficile fare meglio per definire la situazione.
Vorrei solo integrare il tuo articolo dal punto di vista di un piccolo imprenditore, oggi in difficoltà spero risolvibili, definito comunista (!) per non aver mai avuto nel suo organico finte P.IVA, cococo, cocopro ecc.; collaboratori che avrebbero voluto fare tutt’altro sicuramente sì; hanno ricevuto quanto i CNL prevedevano, ho sempre preteso rispetto per il lavoro: io pago 8 ore di buon lavoro del tuo tempo.....riconosco (o meglio,riconoscevo) il merito per mezzo di passaggio di categoria/mansione e non sono mai riuscito ad arricchirmi perchè le modalità erano/sono cambiate: oggi come minimo di chiamano servilismo e...... mobbing.
Ebbene, abbiamo fatto un casino: il gatto si è morso la coda e si sta già ingoiando i quarti posteriori, siamo talmente invischiati in questa situazione che ormai, anzichè alla testa ed al cuore, ci stiamo affidando a chiunque prometta.....
La nostra ignoranza, il nostro qualunquismo, sono tracimati così tanto che il Ministro della Repubblica Prof.Univ. Fornero, definendo i nostri giovani "choosy", ha affermato che bisogna entrare nel mondo del lavoro e poi ...crescere...dall’interno: ebbene, c’è gente che ci crede!! Non si rende conto che non è crescere dall’interno il problema, oddio, anche quello come dici tu, il problema è entrare, fare un lavoro che forse non desideravi, ma farlo, dare dignità al lavoro facendolo bene, ottenere rispetto in quanto persona ed un compenso dignitoso in quanto lavoratore. Questo però attiene al senso di civismo,comunità,nazione che, sospetto, noi italiani non abbiamo mai coltivato e nemmeno provato a raggiungere.
Nel nostro paese questa non è una crisi economica, è crisi di civiltà...-è profonda.-non solo una mezza generazione mendica un lavoro ma è costretta a mendicare a casa dei suoi genitori....quando è possibile!! Bella cosa se vogliamo, l’unità e la forza della famiglia italiana si manifesta ma poi??.............a te la sentenza, ne hai il diritto!
Ci siamo lasciati vivere, al traino....ora siamo divisi ed apparentemente incapaci di unirci per remare assieme...
Non so come chiudere questo commento se non dicendo che porre fine alla propria esistenza a causa di difficoltà economiche è "inutile" nonostante l’ossessione. Forza ne dobbiamo necessariamente trovare, non per continuare ad essere spreconi e/o consumisti, solo per un minimo di dignità....
Scusa se ti ho dato del tu, Enzo