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Il Naufragio del Concordia e il balletto dei media

Di (---.---.---.197) 24 gennaio 2012 15:10

Ciao Giuseppe D’Urso,

sono l’utente del commento xxx.6, tirato in ballo nolente da Paolo (Eccolo qui ,l’ho citato ed è subito comparso) per rettificare le affermazioni a me attribuire in modo distorto da quest’ultimo.

Vorrei far presente che non ho mai affermato che Schettino sia innocente o giustificabile, in alcun commento da me inserito, nonostante il buon Paolo si sbracci tra varie discussioni per veicolare il contrario, ho invece diverse ribadito che la sua posizione sia indifendibile. E’ per questo che gli chiedevo di linkare le discussioni cui Paolo fa riferimento, perché si leggesse il mio pensiero e non quello attribuitomi.

Detto questo, da persona che ha fiducia nell’operato della magistratura e nessun interesse all’assoluzione di Schettino, ma che vorrebbe che certi episodi non avvenissero più e che spera quindi che OGNI responsabilità sia accertata, avverto notevole disagio in una situazione in cui tutto sembra già deciso, il colpevole unico individuato e pare che il processo sia praticamente inutile, tanto già si sa come è andata. Questa superficialità è purtroppo tipica italiota, di un paese in cui tutti infrangono le leggi e quindi non hanno alcun interesse a che le indagini vengano fatte a 360* ma sia punito solo quell’unico che le ha infrante in modo manifesto.

Ritengo che ove Costa crociere e la capitaneria di porto abbiano autorizzato o lasciato correre su manovre potenzialmente pericolose, non ci sia niente di male a chiederne conto, perché - come ho scritto altrove - hanno da temere indagini solo quelli che hanno commesso un reato. Chi ha agito nel massimo rispetto delle norme non potrà che vedere riconosciuta la propria correttezza. Se non c’era niente di strano in quegli inchini, se erano autorizzabili e leciti, è bene che sia sviscerato perché di fatto il dubbio sta facendo fare alla marina italiana una pessima figura, con tutte quelle foto che ormai girano incontrollate in rete. A questo punto è meglio che venga fatta chiarezza.

La mia idea su quello che è successo al Concordia parte dall’ipotesi bravata più o meno richiesta/autorizzata/imposta, ma che Schettino poteva appunto esimersi dal compiere, in quanto uomo al comando. Ma che tutti facciano finta di non sapere, che fosse improvvisata, quando addirittura la sorella del cuoco aveva salutato via FB il passaggio del Concordia... Su quello che è successo dopo, avrei bisogno di chiarimenti, data la mia scarsa conoscenza del diritto di navigazione ed è anche per questo che commento il tuo post: sono contento di parlarne con qualcuno che ne capisce e può chiarirmi dei dubbi personali ma che immagino sia condivisi da tanti.

La mia idea è che Schettino abbia rimandato il più possibile il mayday, concordandolo con Costa, per una questione squisitamente economica e di immagine. A quanto ho capito una volta lanciato il segnale di SOS poi bisogna risarcire chiunque abbia partecipato ai soccorsi. Credo che Schettino abbia erroneamente, e ripeto erroneamente (quindi è responsabile) valutato male la capacità della nave di rimanere in assetto verticale, non prevedendo l’abboccamento su un fianco e questa errata valutazione l’ha portato a decidere di aspettare soccorsi autorizzati da Costa invece di ordinare l’evacuazione immediata. Forse pensavano di poter portare la nave in porto e far scendere lì i passeggeri silenziando il più possibile l’accaduto (scusa ufficiale blackout?) o comunque di poter gestire l’evacuazione della nave in modo meno dispendioso economicamente, con più tempo a disposizione e in condizioni più agevoli di quanto non sia avvenuto. Ripeto, questa è una mia speculazione, che io sappia non basata su elementi di fatto e quindi con essa non intendo accusare nessuno o giustificare qualcuno. Sto solo cercando di capire cosa sia avvenuto, anche perché non ho elementi per pensare che Schettino fosse un incompetente e pare che i test tossicologici abbiano dato esito negativo. Quindi o era impazzito improvvisamente o certe decisioni hanno una spiegazione, sicuramente disdicevole (ripeto non intendo dire che sia innocente o giustificabile), ma comunque razionale.

Vorrei capire, con il tuo aiuto, alcune cose. Se per le navi passeggeri come la Concordia vigono gli stessi limiti di distanza dalla costa che valgono per una qualsiasi imbarcazione privata (500m dalla riva se non sbaglio), fatte salve ovviamente le rotte autorizzate necessarie all’imbarco/sbarco dei passeggeri. O se quella norma, così precisa, vale solo per i diportisti della domenica e non per le rotte commerciali/turistiche di navi di un certo peso, per le quali si va invece a buon senso, basta che si proceda in sicurezza, termine bello ma che non significa niente. Questo per capire se e come i precedenti inchini potevano/dovevano essere sanzionati o autorizzati. Questo è un punto che non viene mai sviscerato sui media: esiste una normativa precisa a riguardo o si fa un po’ come pare, ma in sicurezza? A guardare i tg sembrerebbe di si.

Ho letto poi alcuni di alcuni dubbi sulla possibilità che la nave si sia inclinata in quel modo, cosa non possibile se in perfetto stato. Questo è almeno quello che si dice in rete e secondo me sarebbe un ulteriore punto su cui fare chiarezza, se la valutazione non è macroscopicamente sballata. Una nave come la Concordia, con lo scafo squarciato da un lato, come dovrebbe inabissarsi? Io non lo so, magari qualcuno potrebbe spiegare queste cose, ma temo che non avverrà da Giletti.

Ho inoltre letto commenti riguardo la famosa norma dell’abbandono: alcuni dicono che non debba essere interpretata alla lettera, in quanto altrimenti il capitano di una nave sarebbe votato al suicidio o alla galera in tutte quelle situazioni in cui, mentre la nave affonda, non sia possibile determinare se e quanti uomini siano presenti sullo scafo, o magari si sappia con certezza che ve ne siano alcuni intrappolati in posti irraggiungibili e sia in dubbio solo il loro stato di salute. In pratica sia abbastanza scontato che siano morti, ma se non c’è la certezza il capitano non può abbandonare la nave. Che fa, affonda con essa pena il carcere? Questo non per giustificare Schettino, che verosimilmente non è assolutamente caduto sulla lancia come afferma (quindi non lo giustifico), ma per capire se è vero che con quella norma si intenda, meno alla lettera, che il comandante deve sovraintendere a tutte le operazioni di soccorso, ma anche non necessariamente sulla nave. Ripeto, non sono mie scuse per giustificare alcuno, ma ho letto speculazioni in tal senso e mi piacerebbe chiarire dei dubbi che credo siano condivisi.

Resto dell’opinione che la telefonata tra De Falco e Schettino sia poco influente dal punto di vista dello svolgimento dei fatti (Schettino non è risalito sulla nave dopo, ed è un fatto, quindi niente è cambiato dal punto di vista della gestione dei soccorsi a seguito di quella telefonata) che da un punto di vista di accertamento delle responsabilità: ci saranno decine di testimoni che hanno visto Schettino sulla lancia e lo scoglio, quindi aver registrato e poi diffuso quella telefonata non aggiunge alcun dettaglio utile alle indagini. Almeno a mio avviso.

In ogni caso, grazie delle risposte e della discussione avviata,

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