Per uscire dalla crisi occorre anche
puntare su strategie di “investimento socialmente responsabile” e di
“investimento economicamente mirato”. Rimarchevole è quanto avviato nel 2003
dalle Nazioni Unite. Inserita nel quadro del suo Programma per l’Ambiente, si
chiama “Iniziativa Finanza” (acronimo inglese Unep-Fi). E’ rivolta
primariamente ai fondi pensione privati, ma anche alle compagnie di
assicurazione e ai fondi comuni. Il suo scopo risiede nel promuovere
l’integrazione di temi ambientali, sociali e altri connessi al governo delle
imprese nelle politiche d’investimento dei grandi investitori, ivi incluse la
ripartizione (o allocazione) degli attivi, la costruzione del portafoglio e la
scelta delle imprese di cui acquistare azioni e obbligazioni. Materie di
pertinenza quotidiana nella gestione finanziaria di un fondo pensione. L’idea
di pratiche d’investimento più responsabili, in nome di una “finanza
sostenibile” (da intendersi come finanza attenta ai problemi della
sostenibilità ambientale, economica e sociale) è stata lanciata a Parigi dalla
Unep-Fi nel 2004 in un incontro dei maggiori fondi pensione europei. L’anno
dopo, su commessa di questo ente, vide la luce un ampio rapporto che esaminava
se e come le giurisdizioni nazionali dei maggiori mercati di capitale
permettono agli investitori istituzionali, oppure glielo impediscono, di tenere
in considerazione temi del genere sopra citato nelle loro decisioni
d’investimento e “pratiche proprietarie”. Lo stesso anno 2005 vide i
rappresentanti di venti dei maggiori investitori del mondo porre mano allo
sviluppo dei Principi dell’Investimento Responsabile, presentati poi a Boston
nel gennaio 2006. Tra il 2006 e il 2007 sono stati oltre 200 gli investitori o
gruppi di investitori, gestori d’un portafoglio del valore complessivo di 10
trilioni di dollari (!), che ha deciso di adottare quanto meno sul piano
formale i suddetti Principi (1- incorporare temi ambientali, sociali e altri
connessi al governo delle imprese nell’analisi degli investimenti e dei
processi di decisione; 2- operare da proprietari attivi e incorporare tali temi
nelle politiche e nelle pratiche che adottano in quanto proprietari; 3-
richiedere alle società nelle quali i fondi compiono investimenti rendiconti
appropriati relativi a tali temi; 4- promuovere entro l’industria
dell’investimento l’accettazione e l’attuazione dei Principi; seguono altri due
principi di minor portata, relativi alla collaborazione tra gli enti aderenti e
alla rendicontazione delle attività svolte; per approfondire www.unpri.org).
Forza Monti non fare le cose che potrebbe fare Chiunque, persegui piuttosto
quanto scritto nelle conclusioni del rapporto UNEP Finance Initiative (The
Working Capital Report, Ginevra 2007, pagina 43): “Inserire la finanza
sostenibile e l’investimento responsabile nel mondo dei fondi, dell’attività
bancaria e delle assicurazioni è un lavoro in corso. Gli attori più
antiveggenti dei mercati di capitale si stanno impegnando seriamente per far
emergere e integrare temi ambientali, sociali e di governance nel funzionamento
dei nostri mercati globali.”. Ecco, per la crescita e lo sviluppo c’è a
disposizione una massa ingente di denaro, datti da fare politicamente e così
farai qualcosa di diverso dal mettere le mani nelle tasche dei cittadini! Claudia Del Vento