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Quando il giornalismo è roba per pochi

Di Gianfranco Mingione (---.---.---.44) 3 gennaio 2012 09:37

Cari colleghi,

credo che dibattere vada più che bene ma il fine, non dimentichiamolo, deve essere quello di aiutarsi a vicenda nella comprensione di cosa stia accadendo e, se ci riusciremo, presentare eventuali soluzioni a chi dovrà decidere sul da farsi. Tradotto in termini pratici, significa che dobbiamo collaborare e non fare la guerra l’uno contro l’altro. Solo partecipando e mettendo in rete le proprie esperienze e riflessioni si può fare qualcosa d’importante.

Sono certo che qualcosa cambierà e che la paventata chiusura del nostro elenco non ci sarà.
Francesco Sellari: conosco la posizione di F. Abruzzo, ma conosco anche la pratica professionale che vecchi pubblicisti e giovani pubblicisti hanno fatto sinora, per meritarsi l’agognata tessera, che, altro non è se non una certificazione di un poter continuare a proseguire lungo i viali difficili del diritto-dovere dell’informazione. Anche qui, tradotto in parole concrete, significa che nessuno può togliermi ciò che regolarmente mi è stato, ci è stato concesso, da 40 anni a questa parte!

L’interpretazione della legge ci sarà e spazzerà via ogni dubbio, e soprattutto non spazzerà via chi ha dimostrato sul campo la pratica giornalista (ovvero chi ha svolto chiaro e corretto praticantato professionale per due anni scrivendo per una testata regolarmente iscritta e ricevendo adeguate ritenute d’acconto). Poi che si cambino le regole di accesso per coloro che s’iscriveranno dal 13 agosto in poi, nulla in contrario. Ma io l’esame già l’ho fatto e l’ho faccio ogni qualvolta scrivo. Senza dimenticare che, oramai, in quasi tutte le Regioni d’Italia, anche i pubblicisti sostengono un esame orale: invalidiamo anche questo? Non è forse tale esame orale un evento a carattere pubblico? E chi finora si è fregiato di questa qualifica? Chi ha pagato fior di bollini annuali deve essere rimborsato? Mi fermo qua anche se ci sarebbero altri effetti a catena dall’eliminazione del nostro elenco che neanche voglio scrivere o presagire.

Pensiamo all’interese di tutti, professionisti e pubblicisti, e soprattutto dei futuri professionisti dell’informazione!
Scriviamo contributi importanti, utili e non litighiamo tra di noi. Uniti si va da qualche parte, divisi si perde in partenza!

TENIAMOCI INFORMATI!


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