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Quale futuro in Africa per L’Europa?

Di Factotum (---.---.---.69) 24 febbraio 2011 22:31
Factotum

" ....nell’ambito della nefasta concessione del governo Berlusconi di un risarcimento per danni coloniali al colonnello Gheddafi per circa 5 miliardi di Euro..".

A parte il fatto che il cosiddetto "pagamento" avverrà attraverso la costruzione di un’autostrada di duemila chilometri lungo la costa libica ad opera di imprese italiane, cerchiamo sempre di ricordarci cosa ha combinato l’Italia mussoliniana in LIbia , Cominciò Pietro Badoglio, il quale entrò sulla scena libica alla fine del 1928 affermando che non avrebbe dato tregua a chi non si fosse sottomesso («né a lui né alla sua famiglia né ai suoi armenti né ai suoi eredi» ), poi toccò a quel macellaio di Rodolfo Graziani, che dal marzo del 1930 diede avvio all’ultima e più dura fase di repressione della resistenza,con lo spostamento dell’intera popolazione della Cirenaica lungo la pianura costiera, tra il mare e le pendici dell’altipiano, con una marcia, in inverno, di centinaia e centinaia di chilometri .Impossibile calcolare con esattezza il numero dei morti, che furono numerosissimi. Oltretutto Badoglio ordinò di passare per le armi chiunque, tra i nativi, fosse stato trovato sul Gebel da dove la deportazione aveva avuto inizio.Rochat e Del Boca calcolano che furono circa 40 mila i morti.
Nel dopoguerra, venuta meno l’autorità italiana sulla regione, si registrano sanguinose manifestazioni arabe ostili alla comunità ebraica che era stata fin lì una colonna della presenza italiana, al punto che Balbo nel ’ 38 aveva ottenuto una sorta di esenzione della Libia dalle leggi razziali.
Quando nel 1970 partirono gli ultimi italiani, il bilancio dei quasi sessant’anni di loro presenza in quella terra poteva vantare pochi punti al proprio attivo. Neanche quelli che hanno contrassegnato le esperienze coloniali negli altri Paesi del Terzo Mondo.


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