Ecco cosa diceva PierFelice Zazzera alla Camera durante la discussione per la conversione in legge del DL 27/11/2009 n.170” Signor Presidente, la materia in discussione mi porta a ripercorrere brevemente la storia di questa vicenda: nel 2004 viene indetto e bandito questo concorso in Sicilia per dirigenti scolastici-presidi, nel 2006 viene celebrato, permettendo a 378 presidi di prendere servizio.
Due degli esclusi hanno perso il ricorso che avevano presentato al TAR; in seguito, il 10 novembre, il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana (in altri termini, il Consiglio di Stato della regione Sicilia) ha dato ragione ai ricorrenti, e il concorso, di fatto, è stato annullato.
Nell’analisi degli esami, è emersa una serie - tra virgolette - di errori e di strafalcioni di chi ha partecipato ed è risultato idoneo, ma anche di correzioni durate la bellezza di quindici secondi per pagina di compito o addirittura - molto più grave - di codici identificativi visibili (quindi, ben più che semplici errori in buona fede).
Nel corso dell’approvazione del provvedimento «salva precari», che si doveva occupare di altro, improvvisamente una manina ha inserito un emendamento di sanatoria, che permetteva ai vincitori di quel concorso - di fatto, una truffa - di acquisire diritti non propri.
In questo senso, dobbiamo ringraziare l’intervento del Presidente della Repubblica, la sensibilità ed anche il mantenimento della promessa da parte del Governo, nel senso di prendere in considerazione, immediatamente dopo l’approvazione del provvedimento «salva precari», questa vicenda, che riguarda tutti i presidi esclusi illegittimamente da quel concorso, e di proporre il decreto-legge che oggi ci accingiamo a convertire in legge. Ciò, in primo luogo, per ripristinare la sentenza di un organo equivalente al Consiglio di Stato, cioè di una magistratura amministrativa, e in secondo luogo, per sanare il vulnus dell’incostituzionalità.
Ovviamente, su questo provvedimento ci accingiamo a votare favorevolmente, perché raccoglie le istanze del territorio siciliano; tuttavia, esso non esclude alcuni dubbi che, certamente, abbiamo voluto esprimere in una serie di ordini del giorno. Mi riferisco alla tranquillità che, attraverso il provvedimento in oggetto, chi ha vinto il citato concorso in maniera illegittima, non acquisisca diritti permanenti, né la possibilità di stabilizzazione, e che, una volta che si celebrerà il concorso, possano, alla pari degli altri, partecipare nuovamente alle stesse condizioni.
Con il provvedimento in discussione, rimettiamo ordine in una vicenda abbastanza confusa con il timbro della legittimità e della legalità, ma, soprattutto, chiediamo che qualcuno paghi per quanto è accaduto in questa vicenda siciliana. Chiediamo che qualcuno paghi per il denaro sprecato in precedenza - caro onorevole Barbieri - e per quello che si sprecherà, poi, per bandire il nuovo concorso.” NON E’ DIFFICILE PREVEDERE A CHI LA CORTE COSTITUZIONA DARA’ RAGIONE