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Annozero, la sinistra e il terremoto in Abruzzo: quali responsabilità?

Di sonia (---.---.---.158) 14 aprile 2009 11:44

Voglio commentare la notizia dell’istruttoria della Rai a carico della trasmissione Anno Zero non come osservatrice di ciò che accade nel mondo dei media, ma come cittadina, residente in un’aria ad altro rischio sismico. Guardare le immagini del terremoto in Abruzzo, da qui, da un paese della Sicilia orientale dove fino a qualche anno fa gli sfollati del sisma del 1990 vivevano ancora nei containers, non è stato penoso, è stato terrificante. Si è sentita chiara e forte la certezza che se la terra dovesse tornare a tremare, i morti potrebbero essere il doppio di quelli abruzzezi. Come possiamo evitarlo se le amministrazioni locali glissano e nessuno denuncia?

Con l’informazione che è stata fatta in questi giorni possiamo sperare al massimo di essere raggiunti in tempo dai soccorsi e, per chi ha la fortuna di sopravvivere, di rimanere in tenda per i successivi dieci o quindici anni. A cosa serve un’informazione che trasforma una tragedia in una scampagnata? A cosa serve un cronista che racconta quanto sia stata bella la Pasqua degli aquilani, mentre dierto di lui si svolge una scena che non si vedeva dai tempi del dopo-guerra: la gente in fila in attesa di un piatto caldo.

Qui in Sicilia, come in Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo c’è bisogno di sapere che esistono dei piani di prevenzione, regole urbanistiche e norme di sicurezza che avrebbero potuto evitare tante perdite umane e materiali. Bisogna che qualcuno si assuma l’onere di mostrare che dietro le morti non c’è il destino, ma la speculazione.
http://pennedigitali.libero.it/2009/anche-la-conoscenza-e-protezione-civile/


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