"L’impostazione teorica di questo discorso sembra proporre elementi concettuali che creano una profonda confusione in un campo in cui c’è invece bisogno di estrema chiarezza; in particolare quando si sostiene (leggo l’abstract della ricerca) che "entrambi, feto e neonato, non hanno lo stesso status morale delle persone reali" o che "entrambi siano persone potenziali" per concludere che "l’aborto dopo la nascita dovrebbe essere consentito in tutti i casi in cui l’aborto è consentito, compresi i casi in cui il neonato non è minorato"."
Caro claudio innanzitutto complimenti per il tuo articolo che trovo veramente ben fatto.
Ho riportato la citazione perché in realtà ciò che dicono i due autori è)
" the fact that
both are potential persons is morally irrelevant"
In un altro articolo
(Journal of Medicine and Philosophy, 37: 49–59, 2012
doi:10.1093/jmp/jhr053
Advance Access publication on January 11, 2012
Abortion and the Argument from Potential:
What We Owe to the Ones Who Might Exist
ALBERTO GIUBILINI)
Giubilini aveva messo in discussione l’argomento della potenzialità distinguendo fra possibilità di vita e potenzialità di vita in base ad una serie di considerazioni piuttosto complesse sulle quali non mi addentro . Scrive
<<A choice concerning whether
or not to abort is a choice between allowing and not allowing a potential
person to exist; it is not between allowing and not allowing her to exist,
assumed that she or someone else will exist in any possible case.>>.
Se ho capito bene il feto è una possibilità di vita, in quanto dipende dalla scelta "morale" della madre, e non una potenzialità che si attuerà comunque in ogni possibile caso . Siccome è solo una possibilità non può essere soggetto di diritto, come sostengono i cattolici.
Un saluto domenico fargnoli