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Lettera aperta di un messinese a La Repubblica

Di (---.---.---.70) 25 novembre 2011 17:51

Caro Paolo, sono d’accordo con quanto dici e non nascondo certamente la testa sotto terra come gli struzzi. Penso che nella mia regione ci siano tante cose da sistemare e penso anche che l’illegalità rallenta e ferisce lo sviluppo del nostro territorio. Il punto è un altro però, perchè qui non si tratta di capire se in Sicilia c’è o no la mafia. (anche perchè non ci sarebbe dubbio, c’è! Come nelle altre regioni d’Italia..) Quello che manca è una corretta informazione sulla nostra reale situazione. Faccio solo un esempio: a cosa serve il ponte sullo stretto? Prima che il governo Berlusconi s’impuntasse nel voler realizzare quest’opera colossale (che per inciso fino ad ora c’è costata diversi milioni di euro senza che fosse iniziato il benchè minimo lavoro), avevamo nello stretto un servizio attivo, e oserei dire anche abbastanza ben funzionante, di navi che collegavano Villa San Giovanni con Messina. Era davvero un’opera necessaria? Chiedere ai Messinesi.
Non sarebbe per esempio stato più utile raddoppiare la linea ferroviaria? Magari elettrificare tutta la rete? Sistemare e rendere più agevole i collegamenti interni? Ricordo solo che ad oggi, fine 2011, arrivare da Messina a Trapani è un’impresa se non si va in auto, e anche in quel modo è lunghissima!
Detto ciò, nel video sono stati usati termini preconcetti che sono radicati nell’ignoranza. La mia critica è mirata a far capire che l’Italia è UNA. Non si possono fare differenze tra disastri del Nord e disastri del Sud. La tragedia del Messinese è passata nell’indifferenza più totale dei mass media italiani! Tutto ciò, insieme al video di Merlo, non è sopportabile.
Dario Fucile


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