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Perché Berlusconi non va più in tv

Di gabriele serani (---.---.---.249) 8 dicembre 2010 14:45
gabriele serani

non so se vivendo in Italia si ha la stessa percezione di quello che succede nel paese come di chi la vede da fuori. Io sono fuori dall’Italia da una ventina di anni quindi posso solo esprimermi come spettatore, uno spettatore che da anni ormai si fa la stessa domanda, ma al contrario di quello che succede agli ospiti di Marzullo, io la risposta non me la do, non so proprio che dire. Anzi un paio di cose vorrei dirle.

Vi chiederete a questo punto quale e’ la domanda. Ebbene, a me sta bene che in Italia si facciano scelte politiche, che si cambino partiti che si faccino coalizioni, e governi che durano una stagione, d’ altro canto e’ sempre stato cosi’

Quello che invece e’ duro da accettare e’ come un uomo di malaffare riesca a conquistare il consenso di una larga parte degli elettori e resistere per piu’ di una legislatura, tra sex scandals, accuse di corruzione e via dicendo.

Le cose sono due, o forse di piu’; uno il personaggio in questione e’ dotato di poteri straordinari alla Giucas Casella, o due gli Italiani si sono bevuti il cervello.

Considerato che non credo molto ai poteri esoterici, opterei per la seconda ipotesi. Ma poi pensandoci bene la risposta "is in the middle". Infatti a mediare tra l’ ormai noto rincretenimento di una certa fascia sociale di Italiani, e i poteri magici del Cavaliere, c’e’ la sacro santa scatola televisiva.
Il Cavaliere ha imparato ad usare l’aggeggio mediatico molti, molti anni fa, ne conosce i meccanismi, ma sopratutto conosce i giochi di potere che si celano dietro gli apparati di controllo. Per lui la televisione e’ un palcoscenico di varieta’. Il tipo di varieta’ d’avant premiere del’Ambra Jovinelli nella buona memoria dei nostri padri e nonni. Il fatto e’ che all’Ambra la morale c’era, di certo piu’ di quanta se ne trovi nelle performance del Cavaliere che aime’ tra battute di cattivo gusto, offese personalizzate, e chiattoneria fisica non e’ che se la passi bene.

Concludo con una proposta. La societa’ Italiana non ha mai brillato in sobrieta’ e la sua classe politica non e’ mai stata per gran parte fatta di individui morigerati che comprendono il far politica come un gesto d’amore per il proprio paese. Questo per dire che esiste un problema di fondo, che e’ quello dell’educazione al rispetto dello Stato e della cosa pubblica. Credo sia stato Moro ad istituire l’ducazione civica nelle scuole e di certo l’iniziativa voleva ben rivolgersi ad una necessita’ che non e’ solo dovuta ad un individuo che cresce in una societa’, ma un diritto che deve essere accessibile a tutti, anche a chi viene nel paese per restarci solo 6 mesi.

C’e’ solo un modo, a mio avviso, per riconquistare un po di terreno dopo lo sfacelo di tanti anni di sfrenato edonismo politico, portare nelle scuole una nuova classe da sotituire all’ora di religione. Una classe di Morale. Bisogna che le nuove generazioni comprendano il valore della morale nella societa’ e ne capiscano il contenuto laico, e ne diventino poi i paladini, difendendola come un valore assoluto a cui attenersi con disciplina.


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