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Lezioni d’economia da Tremonti

Dicono che Tremonti sia un fenomeno, io penso che sia uno stupido. Un affabulatore che incanta un po’ di gente ma che alla sostanza non dice niente che vada al di là di formulette e frasi banali.
 
L’ultima è quella sul Pil che non intercetta e rappresenta tutta la ricchezza che il paese produce. In effetti è così, lo hanno insegnato anche a mio figlio che ha 15 anni in una delle prime lezioni di economia.
 
Il Pil non misura (ad esempio) il lavoro in nero, quello che fanno le casalinghe (a meno che non si trasformino in cameriere con tanto di busta paga a carico della famiglia), quello che fanno tutti i pensionati che si coltivano le carote e le cipolle nel giardino di casa e che regalano a parenti ed amici. Mi sfugge in tutto questo la Mafia e dove collocarla in termini di produzione del Pil.


Insomma una roba banale che passa come notiziona al TG1, 2 e 3.
Probabilmente lui si riferiva al sommerso, cosa che implicherebbe un tantino di sociologia spicciola tipo: Tizio lavora in nero perché non ha alternativa sennò lo caricano su un aereo come clandestino; Caio lavora in nero perché lo fa come doppio lavoro per sopravvivere. I 100 miliardi rientrati dall’estero non erano né di Tizio né di Caio. Così, tanto per dirne una.

L’altra sera l’ho sentito che diceva una roba sulle aliquote fiscali tipo "un sistema fiscale può essere giusto socialmente ma non efficace, ingiusto ma efficace. Bisognerebbe trovare la via di mezzo". Geniale!
 
Io una lezioncina però la chiederei a lui e a quelli come lui (sì anche a quelli che stanno nella sinistra riformista): scusate ci spiegate come è distribuita la ricchezza e, cosa più importante, come è distribuito il reddito?

Commenti all'articolo

  • Di Massimo Famularo (---.---.---.114) 15 gennaio 2010 19:05
    Massimo Famularo

    Verissimo che il fatto che il PIl non cattura esattamente la ricchezza di una nazione è noto pure ai sassi, però credo Tremonti volesse dire qualcosa di più poplulistico
    "Se fossero calcolabili e rilevabili clima, bellezza, ambiente, storia, l’Italia avrebbe un’imbarazzante prima posizione nel mondo seguita a molte distanze da altre lande"(Repubblica)

    Direi che si tratta solo di demagogia. Volendo fare il suo gioco in realtà esistono varie misure della qualità della vita che tengono conto degli aspetti che lui menziona. Peraltro se guardate su wikipedia troverete (in calce alla voce PIL) che esistono indici chiamati
    Il Benessere interno lordo; il Genuine Progress Indicator la Felicità Nazionale Lorda (FIL)

    Sulla distribuzione della ricchezza esiste una vasta letteratura, senza farla troppo complicata tutte le principali misurazioni indicano che la maggiorparte della ricchezza è concentrata nelle mani di un esiguo numero di persone. Questo vale sia per i paesi sviluppati che per quelli "poveri" anche se con differenti livelli di sproprozione.

    • Di materialeresistente (---.---.---.140) 15 gennaio 2010 20:58
      materialeresistente

      E’ così. Il post vuole essere "ironico sull’argomento. Basterebbe infatti intercettare le cose che il Pil non misura per, probabilmente, far godere alle persone delle bellezze dei paesaggi oltre che di una qualità di vita diversa.
      Mi riferisco in particolare al sommerso e a ciò che questo significa nella vita delle persone e al tipo di relazioni sociali che genera (specie per chi è ricattabile)
      Quello che Tremonti non ha detto è che chi ha "misurato" la felicità percepita dagli abitanti dei vari stati nel mondo, ha collocato l’Italia al 31° posto, il Costa Rica è al 1°.
      L’ONU, per quanto riguarda l’indice di benessere (che tiene conto della fruibilità dei servizi) ci colloca al 18°.

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