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Stagione di crisi, fra cellulari, storni, luna e stella a braccetto

Da un po’ di tempo, non passa, purtroppo giorno, senza che non si sentano suoni di campane a martello: crollo della finanza e delle Borse, crisi, recessione, ombre lunghe di disoccupazione, vita grama e a livello vieppiù precario.
Con la puntualizzazione, che la nottata sarà lunga.
 
Questo è, indubbiamente, lo scenario che si para innanzi alla generale collettività, e però, così come non è assolutamente il caso di prendere alla leggera la faccenda, sembra, in pari tempo, opportuno guardare dentro, in fondo all’attuale realtà, comprese talune sfaccettature che sfuggono e di cui, ad ogni modo, si parla raramente.
 
Un’importante società di ricerca ha recentemente pubblicato i dati, riguardanti il 3° trimestre 2008, del mercato mondiale dei cellulari, osservando che “il terremoto nel settore creditizio americano ha influito sulle vendite, ma ciò è avvenuto soprattutto per una reazione psicologica, in quanto il taglio delle spese tecnologiche non è tale da cambiare drasticamente il bilancio di una famiglia”
Sta di fatto che, mentre prima della crisi si prevedeva, per il 2008, un aumento del mercato del 13%, adesso la stima è stata abbassata al 10,5 – 11%. Si tratta dunque, pur sempre di una notevole espansione.
 
Va ricordato che il trend dei consumi di apparecchi cellulari viaggia sostanzialmente di pari passo con l’andamento dei consumi del correlato traffico telefonico.
 
Con riferimento all’Italia, si stima che una famiglia di tre persone spenda mensilmente, in telefonia cellulare, almeno 100 euro, ossia più di quanto costa l’acquisto di pane e latte (mezzo chilogrammo e mezzo litro al giorno).
Allora, dal momento che la spesa, certamente non indispensabile, per i cellulari continua a tirare su basi importanti, non si vede proprio perché si debba parlare ossessivamente di persone e famiglie che non riescono a comprare il pane e il latte.
 
La società di ricerca richiamata prima, ha inoltre sottolineato, in particolare, che “il mercato degli sms (messaggini) si presenterà florido e remunerativo ancora per molto e arriverà a generare l’83% dei profitti per gli operatori di telefonia mobile”. Atteso che, ormai, non v’è chi non abbia i polpastrelli divenuti lisci a furia di smanettare in sms durante tutte le ore del giorno e della notte, sotto lo stimolo anche di migliaia di sirene acquattate nelle tv e sui giornali, la suddetta “rivelazione” non dovrebbe far meditare?
 
Evitando, naturalmente, di indulgere a modelli esistenziali spensierati e giulivi, alla fine, forse o per fortuna, non arriverà un’apocalisse, a sommergere tutto e tutti, ma, anzi, dalle attuali difficoltà, sarà possibile che emergano cieli nuovi e terre nuove, intesi come comportamenti e abitudini meglio equilibrati.
 
Personalmente, non intravedo scenari necessariamente cupi: la natura è da sempre, di per sé, mirabile e anche noi umani che, della natura, costituiamo i protagonisti intelligenti, abbiamo la capacità, volendolo, di compiere miracoli.
Ieri, nel pomeriggio volgente verso il crepuscolo, mi è stato dato di trarre un bellissimo auspicio, una speranza su quanto anzi detto, grazie a due fantastiche visioni presentatesi innanzi agli occhi: immensi nugoli, di sicuro centinaia di migliaia, di storni che volteggiavano bassi, ad arabeschi, piluccando sugli alberi e sui terreni delle campagne salentine e, poi, una falce di luna da sogno con, a fianco, una stella dall’eccezionale lucentezza.
Andiamo avanti.
 

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