• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Il India vietato il porno in internet

Il India vietato il porno in internet

Evoluzione, involuzione o media che ti fregano?

Molto raramente vedo i telegiornali. Qualche giorno fa, casualmente, mi sono imbattuto in quello di Rai3, dove la speaker annuncia e commenta una notizia proveniente dall’India: l’India vieta il porno in internet.
 
La notizia sarebbe semplice: in India i provider di internet hanno dovuto mettere dei filtri sul porno perchè il parlamento ha approvato una legge molto severa sulla visione dei contenuti porno delle pagine internet. Si rischia l’arresto e una multa fino a 5000 dollari, il che non è poco per un paese ancora povero come l’India.
 
Però il bello viene in seguito con il commento "progressista" del TG "progressista". La giornalista si lancia in una filippica contro il governo indiano, colpevole, a suo dire, di negare le libertà individuali. E rimarca come sia il primo caso di un paese "democratico", con stampa libera, in cui si pongono limiti così severi a questo genere di passioni. Addirittura la giornalista arriva a dare dei "bigotti" ai parlamentari indiani. Insomma gli fa la morale, gli dà la linea, sottolinando come anche la censura indiana sia attiva nei confronti dei film di Bollywood. Basta infatti che nel film ci sia una scena di bacio che il film viene categorizzato come "per adulti".
 
Io trovo veramente riprovevole questo comportamento dei media. Siamo arrivati al punto che un parlamento liberamente eletto non può neanche decidere cosa sia giusto o sbagliato, cosa sia da condannare o no. Avrà un povero parlamento il diritto di decidere quello che vuole?
 
Adesso oltre che essere democratici, questi poveri paesi in via di sviluppo, devono anche essere delle complete fotocopie dell’Occidente, per trovare approvazione presso di noi. Guai a toccare le "libertà sessuali"!! La grande conquista della modernità tanto cara a quei falliti di occidentali.
 
Ma la cosa che fa più senso è permettere che siano squallidi giornalisti pagati con canone Rai e senza uno straccio di contraddittorio, a dare la linea "morale" dell’umanità.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares