Scacco matto in tre mosse
Il primo passo è far capire chi comanda.
La gente marcia per le strade. La gente marcia per le strade compatta e unita da gridi e tamburellare di caschi sull’asfalto. La gente marcia, compatta, e il Re si permette di non ricevere, di non ascoltare. La gente marcia compatta, ognuno accanto alla sua vita fatta di problemi quotidiani, chiede di essere ascoltata, e il Re manda la polizia a reprimere.
«Con questi magistrati non si può andare avanti, ora occorre cambiare passo». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non recede dai suoi propositi di riforma del sistema giudiziario italiano e nella riunione dell’ufficio di presidenza del Popolo delle Libertà illustra ai massimi dirigenti del partito le sue intenzioni riguardo al rapporto tra politica e giustizia e ai cambiamenti che il governo vuole apportare nella celebrazione dei processi in Italia.
Il terzo passo è demolire le correnti all’interno del movimento, creando un solo, unico pensiero, il proprio: «Sulle riforme, la giustizia, l’immigrazione e tutti i temi caldi oggetto di dibattito politico interno al partito, precisa Berlusconi, le decisioni si prendono a maggioranza e chi non le rispetta si pone al di fuori».
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox