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Sesso in Cina: " le prostitute sono degne di fiducia più di funzionari e scienziati"

La notizia risale a un paio di giorni fa, ripresa da tutti i media e commentata con stupore anche da China Daily: secondo un’indagine di “Insight China” su oltre 3mila persone, le prostitute sono degne di fiducia più di funzionari e scienziati.

In realtà, non c’è nulla di strano per chi ha letto China’s New Confucianism:Politics and Everyday Life in a Changing Society di Daniel A. Bell, che insegna filosofia alla Tsinghua di Pechino.

Secondo Bell - di cui abbiamo già parlato a proposito di neoconfucianesimo e surriscaldamento dell’economia - la prostituzione che va per la maggiore in Cina è “karaoke-style“, qualcosa di molto diverso dal nostro sesso a pagamento di matrice occidentale (che sta diffondendosi anche oltre Muraglia, ma questo è un altro discorso).

Da noi il cliente paga e va dritto al consumo senza alcuna implicazione emotiva con la prostituta.
Nel sesso karaoke-style - diffuso non solo in Cina ma anche in Corea, Giappone, Hong Kong e Taiwan - un gruppo di uomini, spesso colleghi d’affari che vogliono corroborare così i legami di fiducia, vanno nel locale, vengono introdotti alle ragazze da parte della maitresse, scelgono la partner, cantano, giocano a dadi, e solo alla fine consumano sesso.
Ma non necessariamente: il fatto di appartarsi con le ragazze, o meno, dipende sia dalla volontà (e dal portafoglio) dei clienti sia da quella delle ragazze stesse.

“L’uomo occidentale vuole arrivare in fretta al dessert e ne mangia finché non ne è sazio; il cliente dell’estremo Oriente vuole invece assaggiare ogni portata disponibile“. E talvolta rinuncia al dessert.

In questo “percorso culinario” si crea appunto un rapporto di fiducia che non coinvolge solo i clienti, ma anche le prostitute. Mentre il mercimonio occidentale è spogliato da ogni emozione, quello orientale implica “norme di civiltà e deferenza“.

La chiave di voltà è la musica: il karaoke. Clienti e prostitute cantano insieme in duetti che prevedono sintonia, attenzione reciproca, cura. La migliore spedizione in un karaoke-bar è quella che si conclude con la creazione di un clima di comunione tra tutti i partecipanti, ragazze incluse.

La musica che crea unione arriva da lontano, da Confucio, vero apologeta ante litteram del karaoke, di cui nei Dialoghi (7.32) si dice: “Se ascolta la gente cantare bene, chiede loro di cantare ancora e poi si unisce alla loro armonia“.

Bell sostiene poi la natura morale della prostituzione karaoke-style con vari argomenti.
Qui ci premeva solo spiegare gli esiti dell’indagine di “Insight China“: oltre Muraglia, prostituta vuol dire fiducia.


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.94) 27 novembre 2010 23:18

    VOI NON CONOSCETE ASSOLUTAMENTE I CINESI !!!
    MI DISPIACE PER L’AUTORE MA LE COSE NON STANNO PROPRIO COSI’, ASSOLUTAMENTE. NON E’ VERO CHE I CINESI, COME SUGGERISCE IL PEZZO SONO PIU ’ EVOLUTI DI NOI OCCIDENTALI, E SAPPIANO INSTAURARE UN RAPPORTO CHE VADA OLTRE LA NOSTRA FRETTOLOSA VOGLIA.
    CHIUNQUE CONOSCA PROFONDAMENTE I CINESI, SA CHE ESSI SI VERGOGNANO DEL SESSO E QUINDI HANNO BISOGNO DI UNA SCUSA , DI UN PRETESTO PER FARE SESSO.
    I CINESI SONO ASSOLUTAMENTE PRIVI DI CAPACITA’ DI COMPRENDERE GLI ALTRI ESSERI, FIGURIAMOCI SE LO FANNO(IL COMPRENDERE) QUANDO HANNO VOGLIA !
    E MI RICORDO PROPRIO IL RACCONTO DI UNA RAGAZZA CINESE CHE ESSENDO PRESENTE(NON DA PROSTITUTA) AD UN KARAOKE, ESSENDO LEI UNA PROVOCATRICE OLTRE CHE UNA RAGAZZA A CUI PIACE MOLTO ESIBIRSI E PARLARE, NON SMETTEVA MAI , QUELLA SERA DI CANTARE, COSICCHE SIA LE RAGAZZE PROSTITUTE , E SIA I CINESI MASCHI CHE EVIDENTEMENTE AVEVANO VOGLIA, SI INCAZZARONO; QUELLA SERA NESSUNO FECE NIENTE PERCHE SIA LE PROSTITUTE, CHE DOVEVANO GUADAGNARE, SIA I MASCHI CHE VOLEVANO CONSUMARE , TUTTI E DUE I GRUPPI NON AVEVANO IL CORAGGIO DI FARLA SMETTERE, FINCHE FU TROPPO TARDI, DOVETTERO ANDARSENE TUTTI, MA TUTTI ERANO INCAZZATTISSIMI

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