La munnezza è oro
A Chiaiano la popolazione è inascoltata.
Chiaiano è un quartiere di Napoli. Una delle cave, la cava del poligono, situata nella selva di Chiaiano è statascelta, prima del governo Prodi e successivamente dal governo Berlusconi, per ospitare una discarica di rifiuti indifferenziati. Tra questi rifiuti, come regola il decreto n. 90 del governo Berlusconi, sono compresi anche rifiuti pericolosi (ceneri e scorie). Fin qui niente di scandaloso, siamo sempre in Italia.
La cava del poligono dista mediamente 2,0 Km dal polo ospedaliero più grande del sud Italia, ad esempio, l’ospedale Monaldi, specializzato in malattie infettive, è distante solo 1,6 Km dalla potenziale discarica.
Una discarica ospedaliera in piena regola.
Come se non bastasse, il sito in questione è distante circa un 1 km dal parco del poggio Vallesano, un insediamento abitativo in Marano di Napoli (un comune confinante con Chiaiano). Molte famiglie vivono in abitazioni che affacciano praticamente sulla discarica, potranno gettare i rifiuti direttamente dalla finestra. Dal produttore al consumatore.
Per farla breve, la cava è situata nella cuore di Napoli, in una zona densamente abitata, più di 200 mila abitanti.
L’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania), dopo analisi incomplete, ha valutato la cava idonea dal punto di vista geologico, cioè non c’è pericolo di inquinamento della falda acquifera sottostante la cava.
Stimati professori dell’univerisità Federico II di Napoli, come il prof. Ortolani e il prof. De Medici, giocandosi la loro reputazione affermano l’esatto contrario. I tecnici dell’Arpac, invece, celandosi dietro un vile anonimato condannano l’intera Napoli. Le indagini dell’Arpac, ovviamente, non stabiliscono alcuna idoneità ecologica, sanitaria, logistica e urbanistica.
Tali idoneità sono lapalissianamente inesistenti.
Chiaiano è destinata ad essere un laboratorio. Il laboratorio della strategia fascista attuata dal governo Berlusconi. Deve servire da esempio per tutte le realtà simili: No Dal Molin, No Tav, ecc.
Il decreto sui rifiuti stabilisce misure durissime: le discariche e i luoghi scelte per la costruzione degli inceneritori sono definiti “zone di interesse strategico nazionale” e sono sorvegliate giorno e notte dai militari, coloro che si opporranno all’apertura delle discariche rischiano pene detentive per un massimo di cinque anni.
In Italia le cose vanno così, il presidente del consiglio evita i suoi processi con due ddl a vaglio del parlamento, il primo per bloccare un processo che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari, mentre il secondo garantisce l’immunità alle quattro cariche più importanti dello stato.
Inutile dire che i manifestanti di Chiaiano, qualora dovessero essere arrestati non beneficeranno di nessuna delle due leggi. Difendere il proprio territorio e la propria salute in Italia è diventato un reato.
Il decreto legge n. 90 prevede l’apertura di dieci discariche e la costruzione di quattro inceneritori. Da anni molti campani chiedono la raccolta differenziata porta a porta, richiesta sistematicamente ignorata. La seria attuazione della raccolta differenziata porta a porta renderebbe vana l’apertura delle dieci discariche e dei quattro inceneritori.
Le discariche e gli inceneritori sono evidentemente più convenienti per gli imprenditori e per i politici del bel paese.
Tutto lascia pensare che l’emergenza rifiuti sia stata creata per degli sporchi interessi economici e per, come ha dichiarato a “Liberazione” Tommaso Sodano ex senatore del Prc, “operare fuori dalle regole saltando il controllo democratico”.
L’inchiesta “L’emergenza che non c’era” realizzata da RaiNews 24 e trasmessa a notte fonda avvalora quest’ultima tesi.
Il governo Berlusconi, servendosi della perversa logica dell’emergenza rifiuti, è pronto a tutto pur di aprire la discarica di Chiaiano. Quasi un mese fa l’assessore all’Ambiente della Campania, Walter Ganapini, ha dichiarato che a parco Saurino c’è una discarica già allestita, pronta per essere utilizzata, che è in grado di contenere tutti i rifiuti della Campania per sei mesi. Questa notizia da prima pagina è stata censurata dalla quasi totalità dei media, eccezion fatta per l’inchiesta di RaiNews24, che volutamente è stata mandata in onda alle 23,30.
L’ignoranza è forza.
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