• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Una crisi evitabile se avessimo avuto più partecipazione

Una crisi evitabile se avessimo avuto più partecipazione

Fino ad ora l’abbiamo sentita solo a parole ma fino a quando durerà questa situazione?

Sono le 5 di mattina quando la sveglia inizia a lamentarsi ed a ricordarmi che un’altra giornata di lavoro stà per iniziare.

Pochi minuti per assaporare ancora un pò di quella sensazione di torpore che è ancora addosso e per pensare alla giornata che stà per iniziare.

Una volta non ci avrei pensato ma ora le cose sono diverse.

La parola crisi è ormai sulla bocca di tutti ma non solo.

Ormai i media ne parlano quasi sempre.

Ovviamente i toni non sono catastrofici ed anche i nostri politici,primo il ministro delle finanze Tremonti,minimizzano...

Anche la gente normale guarda alla crisi con distacco.

I temi ricorrenti e che più infiammano le discussioni sono,come al solito,il calcio,lo sci e grande fratello.

L’italiano medio non la sente ancora...

Complici i media,il menefrechismo e gli ammortizzatori sociali,che ancora reggono e permettono di sopravvivere a quelli che potrebbero diventare presto i nuovi poveri.

Già, perchè la cassa integrazione e gli assegni di disoccupazione non dureranno in eterno...

Ma questo la gente non lo calcola o spera,come sempre,nella manna che cade dal cielo.

Forse nel 6 al superenalotto,tanto, secondo la pubblicità, è facile farlo...



Ben 1 possibilità su 400 milioni.

Pian piano ci dirigiamo verso il disastro economico ed a poco servon le sparate di intelletuali e vip varie sulle grandi possibilità di cambiamento che ci riserva la crisi.
Certo che chi ha soldi a palate può permettersi il cambiamento e sentirsi più buono per non aver comprato l’ennesima villa in giro per il mondo o la centesima BMW da 80 mila euro.

Chi lo spiega a loro che il lavoratore normale rischia letteralmente la fame.
Però in fondo lo possiamo definire cambiamento anche quello...
Forse bisogna spaccarsela la testa per capire che non bisogna fregarsene di quello che ci capita intorno ed avere come unico interesse una squadra di 11 paperono strapagati che inseguono un pallone.

Chissà se poi riusciremo a diventare parte attiva dello Stato invece che rimanere passivi e menefrechisti.

Intanto le ditte chiudono e quelle che hanno lavoro si limano i canini e si preparano a sbranare il lavoratore ed a dettare condizioni di lavoro sempre più dure ed ingiuste.

La scusante l’hanno...

C’è crisi e bisogna adeguarsi.

Una crisi evitabile se avessimo avuto più interesse verso noi stessi e verso la politica e l’economia.

Perchè il singolo non è altro che un piccolissimo Davide contro un’enorme Golia ma è anche vero che una decina di milioni di nullità,unite in uno scopo comune,possono farsi ascoltare e riprendersi la propria vita e tornare ad avere un’esistenza dignitosa.

Ora è tempo di alzarsi e di andare al lavoro...

Un’altra giornata passata a sperare che qualcosa cambi e cercando di contribuire come si può a questo cambiamento,anche solo con qualche parola.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares