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I putiferi delle "cose" risolvibili - su - Eluana Englaro

L’accaduto è stato ripreso da diverse testate.
Sostanzialmente si tratta di questo (Tratto dal sito dell’Aduc - link tra le fonti- n.d.r.):
 
"Sarò molto brutale", ha scandito Corrado Augias durante la trasmissione che conduce all’ora di pranzo su Rai3, dedicata ieri a spiegare "che cos’è la legge".
E subito dopo ha aggiunto: "Un medico mi ha detto che se il signor Englaro invece di fare tutto questo putiferio, avesse mollato 100 euro alla monaca, la cosa si risolveva in pochi minuti...". "La ’cosa’ - commenta oggi (il 13 gennaio - n.d.r.) il quotidiano cattolico Avvenire - è la vita di Eluana Englaro. I ’100 euro’ il prezzo della morte procurata della giovane donna. La ’monaca’ una delle religiose Misericordine che, come madri e sorelle, hanno accudito la giovane disabile negli anni del suo stato vegetativo".

E aggiunge la redazione de Il Giornale (link tra le fonti - n.d.r.)

Augias ha preferito «arrampicarsi sugli specchi - ha scritto ieri il direttore di Avvenire Marco Tarquinio - prendersela con la “cattiva legge” sul testamento biologico fino a definire “umana” la soluzione finale per malati e disabili gravissimi. Sarebbe bastato dire “ho sbagliato”». C’è poco da aggiungere: per un giornalista di sinistra vicino al Pci, paradossalmente, è più facile fare l’apologia di una agghiacciante pratica dal sapore nazista come “la soluzione finale” piuttosto che ammettere un errore.

Ora. Al di là delle dinamiche contorte e ingarbugliate che legano ogni avvenimento di cronaca di impatto sociale, alla "politica".
Al di là di credi e fedi individuali su "eutanasia", "vita-morte", "vivere-morire", "volontà-non volontà" e "libertà di scelte".

La dichiarazione di Augias contiene sensi meramente sociali, etici.

"Invece di fare tutto questo putiferio" colloca l’intera storia di Eluana Englaro e di suo padre in una ’disputa con parole indecenti e immorali’ (etimologia di ’putiferio’ - link tra le fonti - n.d.r.), disputa evitabile evidentemente (’invece’).
 
Ma Augias si è spinto oltre.
"(Se) avesse mollato cento euro alla monaca, la cosa si risolveva in pochi minuti" è frase d’una potenza linguistica e sensoriale devastante, a mio avviso. C’è un contesto economico quantificato con precisione "matematica" poi c’è un verbo. Risolvere. Un verbo solo capace, in questo contesto, di dare un senso netto all’intero discorso.

In realtà è materia già trattata, questa. Che per molte altre "Eluana" in passato, attualmente e con relativa certezza anche in futuro, ci si avvalga di dinamiche "interne", di accordi tra famiglie, medici, personale ospedaliero o da assistenza domiciliare; che tutto questo esista e sia "una" realtà italiana, non credo la si possa considerare novità o leggenda.
 
Eppure, il ragionare sulla storia di Eluana Englaro (non di una "Eluana") in termini di "risoluzione economica e temporale veloce e intima" significa ruotarne ogni proiezione sociale. Di Eluana Englaro si dibatte ancora perché ciò che le è accaduto e il modo in cui si è conclusa la sua vita, hanno diramazioni sui corpi-tutti, ci sono logiche e dinamiche anche pratiche (l’assenza di regolamentazioni in materia di Testamento Biologico, resta la mancanza più evidente) che non riguardano né mai hanno riguardato solo il corpo di Eluana Englaro.

Allora, leggendo le parole di Augias viene da chiedersi se la storia di Eluana, gli echi, i dibattiti costanti, il rumoreggiare e l’insistere su tematiche sociali non più intime, soggettivi e ombelicali; viene da chiedersi se tutto questo in realtà disturbi molto più che il tentare ragionamenti, il guardare e toccare la realtà italiana per ciò che è.

Era meglio non scomodare nessuno? Risolvere, come già fanno e hanno fatto in molti, al chiuso di camere buie, sussuranno e somministrando?

Meglio per gli italiani, meglio per chi ha ancora un corpo vivente, non vegetativo.

Ciò che è accaduto, ciò che ha scelto di fare la famiglia Englaro per la propria figlia resta intimità individuale. I motivi, le ragioni soggettive, private, i sentimenti, e ogni altra variabile sono "territorio personale". Nonostante la medialità, nonostante ogni altro "vociare" esterno (dell’umano egoismo che induce a dire ’sugli altri’ e ’per gli altri’). Nonostante l’impossibilità di risolvere l’eterna questione su ’di chi sono i corpi’.
 
Ma i sensi e le diramazioni sui corpi-tutti, quest’"emersione" a cui ha assistito l’Italia con la consueta lentezza, questo discutere, ragionare, esprimere opinioni: tutto questo non è "su" Eluana Englaro ma su tutti noi. E non ci sarebbe stato, non con quest’impatto, questa forza divulgativa sociale, non ora, non con questa resistenza alle smemoratezze, le distrazioni da reality e pornografie varie di corpi e sessi, se la storia di Eluana si fosse risolta come quelle di molti altri corpi nelle stesse condizioni.

Avremmo preferito questo? Preferiamo ora, questo?
Cancellare, dimenticare, zittire, ignorare, spegnere "il putiferio" risolvendo "la cosa" in pochi minuti, dicendo che bastava pagare.

Basta veramente?

Fonti
Aduc.
’Augias esalta l’eutanasia poi attacca le suore, Avvenire lo stronca’ su Il Giornale del 15-01-2009.
’Putiferio’, etimologia.
 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.250) 17 gennaio 2010 19:15

    A 1 anno di distanza la battaglia ideologico-politica non ha partorito una soluzione. Di fronte a un tema così dirompente di MEDICINA e DIGNITA’ umana non si è riusciti a individuare una “soglia” tra l’interesse collettivo e la libertà di scelta individuale. Altri sono i temi che premono a una casta di Primi Super Cives che rivendica privilegi e immunità. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

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