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 Home page > Attualità > Politica > Assenteismo: Brunetta è l’unico che crede ancora alla Befana!

Assenteismo: Brunetta è l’unico che crede ancora alla Befana!

A partire da gennaio 2010 sarà utilizzato il famoso “certificato medico online”. Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta ci riprova! Tanto sparare sugli statali è innocuo: loro, i diretti interessati - i "fannulloni" - subiscono in silenzio con la sordina del sindacato, l’opinione pubblica approva e gongola non conoscendo davvero "il fenomeno" del quale il ministro palesa solo una faccia della medaglia, nascondendo quella più oscura e perversa delle ruberie, degli appalti, delle esternalizzazioni, dei favoritismi, delle clientele, dei super stipendi dei raccomandati di ferro alla Camera, al Senato, alla Presidenza della Repubblica e a quella del Consiglio dei Ministri!
 
Continua così senza tregua, ma anche senza lode e senza infamia, la lotta agli assenteisti anche con il nuovo anno. Il ministro dice: Da gennaio ci sarà il certificato medico online e cioè mandato dai medici direttamente via elettronica all’Inps, tanto per i lavoratori privati che per i pubblici. A quel punto sarà molto più facile fare i controlli.
 
Queste sarebbero le famigerate misure per arginare il diffuso fenomeno dell’assenteismo? Solo Brunetta continua a crederci e s’incensa tutto dopo aver firmato la versione definitiva del decreto che stabilizza le fasce di reperibilità a sette ore. Questo decreto sarà operativo a giorni e riguarderà tutti i dipendenti pubblici, tranne i militari e i vigili del fuoco, che in caso di malattia dovranno rimanere a casa dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18. Il nuovo decreto non risparmia neanche i dirigenti pubblici.
 
“Da metà novembre i dirigenti pubblici saranno responsabilizzati del tasso di assenteismo dei loro collaboratori. Se il tasso sarà superiore alla media nazionale i primi a pagare saranno loro non avendo i premi, ossia il 30% del reddito complessivo”. Però i dati ufficiali non lasciano spazio all’ottimismo, anzi, fanno rassomigliare sempre di più la medicina somministrata da Palazzo Vidoni agli statali alla cura dell’acqua calda che tanto fa sudare, ma che non guarisce nessun male! Tant’è che, nonostante Brunetta, le assenze nella P.A. sono rimaste le stesse di sempre! Nella partita sull’assenteismo, dunque, i fannulloni battono il loro ministro.
 
I dati ufficiali appena pubblicati dalla Ragioneria generale dello Stato, dubbi non ne lasciano: le assenze nell’intera pubblica amministrazione (e non solo nella parte monitorata dal ministro) da un anno all’altro sono rimaste sostanzialmente stabili. Con tanti saluti ai presunti effetti annuncio o effetti traino della riforma della P.A. fortemente voluta dal ministro della Funzione Pubblica.
 
Il fatto è che 51 sono i giorni in cui un impiegato medio non timbra il cartellino. Sarà pur vero che, considerando solo i giorni d’assenza per malattia, cavallo di battaglia del ministro, si nota una riduzione del 12% (in parte dovuta ai sei mesi d’applicazione della sua legge, in parte a una tendenza alla diminuzione che precedeva il suo intervento). Tuttavia questo tesoretto viene sciupato dall’aumento delle altre assenze (maternità, sciopero, formazione, permessi sindacali e altri motivi non meglio precisati). Insomma, il dipendente finisce per riprendersi su un altro tavolo ciò che ha lasciato sul letto della malattia.
 
E le cose quest’anno rischiano di peggiorare. Proprio le assenze per malattia, secondo gli stessi dati della Funzione Pubblica, tornano a crescere: più 16,7 ad agosto, più 24,2 a settembre e più 28,3 a ottobre. A novembre, poi, l’incremento delle assenze negli uffici si è attestato su un 44,3% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso!
 
Secondo i dati del ministero, infatti, al netto delle assenze dovute all’influenza, l’aumento è del 20%. I dipendenti pubblici sono dunque difficili da domare e il ministro cerca di addomesticarli tuonando: "Da quest’anno si ritorna all’antico"! Le nuove fasce sono infatti estese a sette ore, dalle quattro attuali, e vanno dalle 9.00 alle 13.00 del mattino e dalle 15.00 alle 18.00 della sera con un aumento di tre ore rispetto all’attuale reperibilità, compresa tra le 10.00-12.00 e le 17.00-19.00. Brunetta conta così di combattere quello che bolla come «assenteismo opportunistico». Ma sarà la solita bolla di sapone?

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.50) 8 gennaio 2010 12:56

    Sono queste CROCIATE Ministeriali che risolveranno tutti i problemi del rapporto tra PA e cittadini attraverso la bacchetta magica della "digitalizzazione". Aspettare per vedere ... (c’è di più => http://forum.wineuropa.it )

  • Di AndyNet (---.---.---.155) 9 gennaio 2010 02:50

    Si può fare niente a casa come si può fare niente alla scrivania... Ah che bello nessuno fa assenze!!! E allora? 

    Lui punta all’assenteismo perchè è il modo più facile per snocciolare qualche percentuale da dare alle pecore ma la produttività degli uffici pubblici (praticamente la cosa più importante) rimane un mistero, proprio come sto Bruschetta.

    E guardando ai risultati ottenuti (e dopo le sue trionfalistiche esultanze), Bruschetta si è dimostrato di essere il contrario di quello ci hanno voluto far credere. Ancora una volta il governo del cambiamento si è dimostrato incapace di fare qualcosa di concreto applicando i loro metodi rivoluzionari... personalmente è dal ’97 (da quando ho iniziato a seguire la politica) che Silvio e i suoi (s)forzisti promettono la cura per l’Italia (immediata e indolore). Beh? Siamo al secondo (in teoria terzo) governo Berlsuconi ma sti risultati miracolosi dove sono?

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