Emergenza terremoto a L’Aquila: bugie e falsità
Per un piccolo errore di distrazione ho dovuto chiedere la rettifica dell’articolo pubblicato in data 21.12.2009 perché avevo attribuito la cronaca del sondaggio de Il Sole 24ore al TG5. Dopo un approfondimento ho trovato che la cronaca del sondaggio è stata fatta dal TG4 del 20 dicembre delle ore 13.30. Il testo recita:"...E sale il tenore di vita anche de L’Aquila dopo il terremoto..."
Circa ventimila aquilani vivono ancora sulla costa in albergo o in affitto e da ciò che mi risulta gli albergatori ancora aspettano di essere pagati e forse anche i fornitori di generi di prima necessità. Il disagio ognuno lo vive a modo suo ma la situazione economica e sociale non permette scorciatoie. Solo il Presidente della nostra Regione e Commissario della Ricostruzione si può permettere di vivere questa fase in modo distratto e predicando a destra e manca che ormai in Abruzzo è tornata la normalità. E’ tutto a posto. Gli operai non hanno più cassa integrazione, i disoccupati sono diminuiti, il PIL è aumentato, le piccole e medie imprese hanno ricevuto contributi a fondo perduto per svilupparsi...
In realtà la situazione è drammatica e non so se il Presidente Chiodi ed i consulenti della sua Task Force se ne sono accorti. La nostra Regione è quella dove il PIL è diminuito più delle altre, (vado a memoria) almeno di 7 punti, le ore di cassa integrazione sono aumentate a dismisura, la percentuale dei disoccupati è al di sopra della media nazionale, le piccole e medie aziende vivono una crisi strutturale. A ciò bisogna aggiungere la situazione drammatica delle zone terremotate. La vera emergenza, quella del giorno dopo (intervento sulla situazione economica), non è mai iniziata.
E’ da mesi che chiediamo scelte precise della Regione per fronteggiare la crisi economica:
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attivare un complesso di interventi che va dagli aiuti alle famiglie, alle garanzie al credito, dalle opere pubbliche e infrastrutturali, al sostegno alle imprese in crisi;
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creare un fondo di garanzia presso la FIRA per sostenere l’accesso al credito a breve e il consolidamento finanziario delle imprese regionali di tutti i settori;
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attivare misure di sostegno dei cassaintegrati per la sospensione di un anno del pagamento delle tariffe e dei tributi locali e per la sospensione delle rate dei mutui al di là del provvedimento in tal senso dell’ABI;
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attivare il Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione;
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rafforzare il Fondo per la non autosufficienza, incrementare il fondo per le politiche sociali, per il diritto allo studio, contenere le tariffe per il trasporto pubblico e per l’accesso alle abitazioni in locazione.
Su queste richieste che riteniamo importanti per fronteggiare la situazione economica e sociale e l’emergenza terremoto non si hanno risposte (nel frattempo ci piacerebbe sapere quanto costa il consulente e coordinatore della Task Force, prof. Michel Martone) ed anche nel documento di programmazione economica viene confermata la totale assenza di una scelta adeguata alla fase. Nemmeno una lira per gli artigiani che in Abruzzo coprono almeno il 27% degli occupati.
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