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2012: la fine del mondo sul grande schermo. L’ennesima

Ci mancavano solo le strambe profezie del calendario Maya, che hanno permesso ai film blockbuster di invadere i cinema mondiali. Alcuni già usciti, altri in lavorazione tratti da fantomatici libri. Il 21/12/2012 come il Millennium Bug, eventi confutati da ogni comunità scientifica, informatica, geofisica e climatica del pianeta, ma talmente gonfiati dai media da diventare ossessione e panico. Le stesse sensazioni si provano durante la visione del film 2012 di Roland Emmerich, veterano dei film catastrofisti in regia e produzione (The day after tomorrow, Arac Attack e come dimenticare il triste remake di Godzilla), che nel 2008 cerca i fondi, li trova e parte con i lavori. Nel cast troviamo John Cusack, Danny Glover, Amanda Peet e Thandie Newton.
 
La storia parte nel 2009, il professor Helmseley, consulente scientifico della Casa Bianca, studiando i dati con un collega indiano si accorge che alcune tempeste solari hanno innescato una forte emissione di neutrini che causa al pianeta terra un surriscaldamento del nucleo e la liquefazione del mantello. Dopo questa terribile scoperta iniziano a sprecarsi le facce distrutte dal dolore e lacerate dall’inaspettato, seguite dalla frase più odiata di questo tipo di film “E’ troppo presto”. Un anno dopo durante il G8 si discute di come ricorrere ai ripari, ormai sicuri della catastrofe imminente i capi di Stato, compreso il presidente americano Thomas Wilson (Danny Glover) si grattano la testa e complottano fra di loro.
 
Nel 2012, grazie ad uno speaker indipendente patito dei complotti oscuri, Charlie Frost (Woody Harrelson), la famiglia protagonista del film scopre che il mondo si sta sgretolando, che nel parco di Yellowstone sta spuntando un vulcano, che i terremoti stanno aprendo faglie chilometriche inghiottendo città e che la salvezza potrebbe giungere solo attraverso delle navi spaziali per le quali i ricconi comprarono dei biglietti a un miliardo di euro ciascuno. Il sagace scrittore di fantascienza e all’occorrenza autista di limousine Jackson Curtis (John Cusack) con la ex moglie Kate (Amanda Peet), il nuovo di lei fidanzato, Gordon, e i due figli comprendono che l’unica via rimasta è lo spazio aereo mondiale e partono alla ricerca di queste ipotetiche vetture spaziali. Si scoprirà poi che i mezzi di trasporto non sono spaziali, ma marittimi ovvero immense arche di Noè di ultima generazione, capaci di contenere tanti scienziati, fisici, capi di Stato, politici e autorità, ma casualmente poche persone comuni. Ho accennato al fatto che la salvezza, insieme alle navi, si troverà sull’Himalaya?
 
Se non state ancora ridendo c’è un motivo e probabilmente quel motivo è la fiera volontà di guardare una pellicola noiosa, non originale, finto moralista e parruccona con un bel secchio di popcorn e schifezze varie. Nel caso vi consiglio di riguardare qualunque film dello stesso regista, uno a caso, e avrete risolto la serata. Fino ad ora, lo ammetto, ho descritto cose che si potevano immaginare. Ci si poteva aspettare un film non impegnato con ingenti effetti speciali, ma si poteva ancora sperare nella trama, che invece risulta scollegata e piena di falle, di personaggi spuntati dal nulla, del solito “Qualcuno sapeva e non ha detto niente, il governo ha insabbiato tutto”. I cattivi o i colpevoli poi in queste storie pagano sempre, non c’è bisogno di anticiparlo, per non parlare del classico sfigato, ma pieno di buoni sentimenti e una moralità di ferro che salva la situazione e la vita a una folla di persone in pericolo.
 
Sono talmente affossata dai cliché che non so da che parte girarmi, l’unico personaggio valido e ben concepito, ma non di prima visione, è il Charlie Frost di Harrelson, davvero molto bravo e convincente, peccato che gli sia stata affidata una parte breve. Per finire vi svelo una curiosità: nel film il Primo Ministro italiano decide di non mettersi in salvo e di rimanere in preghiera con la famiglia insieme ad altri fedeli davanti a San Pietro, confortato dalle parole di un Santo Padre che rovinerà in malo modo dal balcone quando la chiesa crollerà a causa di un violento terremoto, travolgendo la folla. Sono ancora in attesa delle scimmiette che colpiscono i fruttini con i piatti, i clown, i nani e le donne cannone.
 
Benvenuti signore e signori nel grande ed emozionante tendone del circo, più gente entra più besti(alità) si vedono.

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