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Berlusconi e la piovra - parallele mafiose 2

Il Cavaliere, editore di Gomorra, vorrebbe strozzare chi scrive libri sulla mafia. A cui il suo Governo avrebbe dichiarato guerra, ma che non esiste. Berlusconi parla come un mafioso e continua a contraddirsi. Voi ci credete alla mafia?

“Se trovo chi ha fatto le nove serie de La Piovra e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura lo strozzo” (Silvio Berlusconi, 28 novembre 2009).

“Speriamo di non fare più queste cose sulla mafia come la Piovra perché questo è stato un disastro che abbiamo combinato insieme in giro per il mondo. Dalla Piovra in giù. Non ce ne siamo resi conto ma tutto questo ha dato del nostro Paese un’immagine veramente negativa. Si pensa all’Italia e sapete cosa viene in mente. C’è chi dice che c’è anche la mafia, nella realtà italiana. Ebbene, non so fino a che punto, rispetto alla realtà vera e operosa dell’Italia. E poi cos’è la mafia? Un decimillesimo, un milionesimo. Quanti sono gli italiani mafiosi, rispetto a quei 57 milioni di cittadini? E noi non vogliamo che un centinaio di persone diano un’immagine negativa in tutto il mondo” (Silvio Berlusconi, 15 ottobre 1994).

“Si dicono tante cose cattive con questa storia di Cosa Nostra, della mafia, che fanno scappare la gente. Ma quale mafia, ma quale piovra, sono romanzi” (Totò Riina, 20 ottobre 1994).

Borsellino? Francamente non l’avevo mai sentito nominare. Come il 99% degli italiani, ho avuto contezza della sua esistenza il giorno in cui è stato ucciso dalla mafia” (Silvio Berlusconi, 1 ottobre 1999).


“Dalla lettura dei quotidiani dei giorni precedenti ed anche di oggi appaia evidente ad ogni persona onesta e di buon senso che ci troviamo di fronte all'attacco più incredibile ed ignobile che mi sia stato rivolto nel corso di questi ultimi anni, da quando ho deciso di dedicarmi con tutte le mie forze al bene del mio Paese” (Silvio Berlusconi, 29 novembre 2009).

“È una follia che certe Procure da Palermo a Milano si occupino di fatti del '92 e del '93. Mi fa male pensare che persone pagate dal pubblico facciano cose per cospirare contro di noi” (Silvio Berlusconi, 8 settembre 2009).

“Comandano loro. Perché se ci fosse la democrazia farebbe arrestare i comunisti, questo è il discorso. Siccome vogliono arrestare Dell’Utri, questo è il discorso, vogliono fottere Berlusconi, che non gli riesce […] sono cornuti e Carabinieri, non c’è niente da fare” (Carmelo Amato, picciotto e “postino” di Bernardo Provenzano, in un’intercettazione ambientale del 14 luglio 1999).

“Sono estremamente conscio della gravità del fenomeno mafioso. Non c’è mia affermazione che possa dimostrare il contrario” (Silvio Berlusconi, 28 ottobre 1994).
 

 

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