Pasolini: Niente di più feroce della banalissima Televisione!
Guy Debord: "Lo Spettacolo costituisce il modello onnipresente del potere dominante. Esso si presenta con un immane principio indiscutibile accettato passivamente: "Ciò che appare è buono, ciò che è buono appare. Lo spettacolo è il sole che non tramonta mai sull’impero della passività moderna." (1967)
Norberto Bobbio: "La più grave promessa non mantenuta della nostra democrazia è che la televisione non è uno strumento di informazione attraverso cui gli elettori controllano gli eletti, ma uno strumento di propaganda attraverso cui gli eletti controlano gli elettori". (1994)
Silvio Berlusconi: Secondo uno studio recente l’intelligenza media del pubblico televisivo è quella di un ragazzino di seconda media che nemmeno è seduto tra i primi banchi". (2001)
Licio Gelli: "Il potere è di chi controlla le televisioni" (2003)
Norberto Bobbio: "La più grave promessa non mantenuta della nostra democrazia è che la televisione non è uno strumento di informazione attraverso cui gli elettori controllano gli eletti, ma uno strumento di propaganda attraverso cui gli eletti controlano gli elettori". (1994)
Silvio Berlusconi: Secondo uno studio recente l’intelligenza media del pubblico televisivo è quella di un ragazzino di seconda media che nemmeno è seduto tra i primi banchi". (2001)
Licio Gelli: "Il potere è di chi controlla le televisioni" (2003)
Pier Paolo Pasolini, ucciso nel 1975 non si sa se per mano della Banda della Magliana o di Cosa Nostra (ma si sa bene per conto di chi) riflette sul potere invasivo e subliminale della televisione come arma per le classi dominanti.
Diffondo questo video anche in occasione dell’evento culturale "Pasolini e la televisione" che si terrà oggi e domani (20 e 21 novembre) a Casarsa della Delizia, al Centro Studi Pasolini. Per l’occasione verrà trasmesso anche il documentario "Un’ora con Ezra Pound", sull’incontro tra i due poeti.
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox