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Articolo 138, ne sentiremo parlare

Un piano Gelli tremendamente costituzionale

I Padri della Repubblica hanno predisposto un articolo della Costituzione veramente infernale! E’ l’articolo 138. Vera mina vagante che hanno inserito non immaginandone i risvolti pericolosi. Esaminiamolo dunque questo articolo che i "falchi" stanno facendo danzare nel "tranquillo" panorama politico italiano.


- "Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi"-

Fermiamoci un momento. Dunque in base a questo articolo è lecito presentare al Senato una legge di revisione della Costituzione per dare tutti i poteri al Presidente del Consiglio. Supponiamo che Il Senato l’approvi, ma con una maggioranza non sufficiente. Poi la stessa legge viene presentata alla Camera dei Deputati, che l’approva, sempre con maggioranza non sufficiente. Passano solo tre o quattro mesi e la stessa legge viene ripresentata in Senato. Questa volta...recita la Costituzione: "...(le deliberazioni) sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione". Quindi il Senato, a maggioranza assoluta, questa volta può approvare la concessione dei pieni poteri. Successivamente la Camera dei Deputati, sempre a maggioranza assoluta, può anch’essa approvarli.


A questo punto, sono trascorsi diciamo otto mesi, recita ancora la Costituzione: "Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera..."

Diciamo che, dopo circa un anno dall’inizio dell’iter della legge di revisione, il popolo verrà chiamato a votare un referendum pro o contro questa revisione o meglio questo stravolgimento.

Dice ancora l’articolo 138: "La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi". Ergo, se la maggioranza degli italiani la vota... purtroppo legalmente, il Presidente del Consiglio ottiene i pieni poteri per volontà del popolo italiano.

Di questo articolo 138 si parlerà sempre più in Italia nei prossimi mesi.
Credo che una persona dotata di un minimo di conoscenza della Storia comprenda che, dare tutti i poteri ad un solo uomo, sia l’errore più grande che possa fare un popolo.

Commenti all'articolo

  • Di Isaia Panduri (---.---.---.134) 5 novembre 2009 11:13

    Perdonami, ma fai un piccolo errore. La seconda approvazione per maggioranza assoluta (sia alla Camera che al Senato) è valida SOLO SE è stata ottenuta in precedenza, in ciascuna camera, la maggioranza "rafforzata" (2/3). Inoltre bisogna vedere che vuol dire "pieni poteri al Presidente del Consiglio", perchè nessuna revisione costituzionale può violare l’art. 139, ovvero che la forma repubblicana democratica non può essere cambiata. I Padri erano molto più intelligenti di quanto possa sembrare, avendo vissuto il fascismo. E poi ricorda che oggi non c’è bisogno di cambiare le istituzioni, perchè provocherebbe rivolte, basta infiltrarsi segretamente al loro interno, come appunto ha fatto la P2 in modo capillare. Questo è il nuovo fascismo, ancora più pericoloso di quello del ventennio!
    Saluti

  • Di sganapino (---.---.---.54) 5 novembre 2009 11:51

    Ho sintetizzato in "pieni poteri" quello che viene definito anche (con un italiano moderno!) "premierato forte". L’articolo 139 chiarisce che non si può passare, ad esempio, alla Monarchia. Invece la riforma che sta per essere proposta è quella di consegnare al "premier" tutti quei poteri che ha, ad esempio, Putin. E’ chiaro che il Parlamento la respingerà, ma poi toccherà al popolo italiano decidere se dare o meno i più ampi poteri al Presidente del Consiglio. Ad esempio, il mio barbiere, da cui sono stato questa mattina, è molto favorevole al premierato forte. Anche il mio benzinaio e molti miei vicini di casa. Il problema dell’ Italia, quindi, sono proprio gli italiani.

  • Di marcella (---.---.---.139) 7 novembre 2009 18:55

    ..in ogni caso chi promulga le leggi è il presidente della repubblica, non il presidente del consiglio...

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