• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Giornalismo e web, un rapporto ancora difficile

Di Truman (---.---.---.148) 22 settembre 2008 15:40

Una citazione

Nel 1750 uscivano a Londra cinque quotidiani, sei periodici tri-settimanali, cinque settimanali e diversi altri giornali a basso prezzo per una tiratura complessiva di circa 100 000 copie alla settimana (cf. Thompson, 1995, 102). Lo storico del giornalismo americano Schudson (1978) ha messo in luce un importante aspetto del giornalismo a basso prezzo - la nascita del giornalismo “esercitato dal punto di vista dei lettori, non da quello delle autorità pubbliche, morali o politiche”. I giornali a basso prezzo dipendevano dai loro lettori, per sopravvivere erano dunque costretti ad accentuare le notizie, non le opinioni, privilegiando le aspettative dei lettori rispetto a quelle delle autorità – “stressing news, non opinion”. La notizia si contrappone in questo contesto alle istituzioni e alle autorità – queste vogliono le opinioni in sostegno della loro legittimità sopratemporale morale e politica, il pubblico vuole invece sapere che cosa è successo oggi.

L’accento posto sulla notizia vuol dire privilegiare ciò che i lettori vogliono sapere e
non farsi guidare da lealtà ideologiche, pregiudizi di classe o morali. Le notizie hanno attratto i lettori, i giornali a basso prezzo sono diventati indipendenti e hanno così contribuito a rafforzare il peso dei punti di vista popolari e dunque del “potere popolare” nella democrazia. L’altra faccia del commercio delle notizie, faccia pericolosa, demoniaca, barbara è venuta alla luce dopo la prima guerra mondiale: mi riferisco all’industria culturale che banalizza lo spazio pubblico e che è culminata nel dominio televisivo degli anni che hanno preceduto l’espansione di Internet e dello ciberspazio.
(Vaclav Belohradsky -Dispensa di sociologia politica)

La stampa popolare ha quindi successo quando prende le parti del popolo contro il potere. Oggi la stampa sta dalla parte del business, sta quindi con il potere. Finchè si mantiene questa logica il mercato della notizia prima schiatta e meglio è. D’altro canto se il meccanismo delle fondazioni servisse a riportare al primo posto la notizia esso sarebbe benvenuto. Ma non sarebbe un business in tale caso.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox