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Dl Sicurezza | ANPI: col decreto si stravolge la Costituzione

Di kocis (---.---.---.77) 30 novembre 2018 15:57

…..”Se mai avete rappresentato qualcosa”, scrive tra l’altro la persona che si presenta con il nominativo “ un italiano”. Termine assolutamente anonimo dato che riguarda tutte le persone residenti in Italia che ammontano a circa 60,5 milioni.

L’affermazione è già un bel “biglietto di visita”. E’ palese che questa persona non conosce gli eventi storici, quindi politici e sociali, che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi 75 anni.

Giusto per dare alcuni elementi di conoscenza e di riflessione.

Sul sito di ANPI nazionale http://www.anpi.it/  alla voce “ CHI SIAMO”  così viene ricostruita la storia dell’Associazione. ( Si riporta la lunga premessa della nota complessiva):  

L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista.
Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani.
Il 4 giugno 1945, con la liberazione del nord, venne costituita a Milano l’ANPI – Comitato Alta Italia. Ad entrare a far parte della Presidenza furono i componenti del Comando Generale del CVL, a rappresentare idealmente e fattivamente la continuità dell’unità della Resistenza anche nell’ANPI: Raffaele Cadorna, Ferruccio Parri, Luigi Longo, Enrico Mattei, Giovanni Battista Stucchi, Mario Argenton. Nel Comitato esecutivo figuravano Arrigo Boldrini “Bulow”, Cino Moscatelli e Guido Mosna.
Il 27 giugno 1945, il Comitato provvisorio dell’ANPI di Roma e il Comitato Alta Italia si fusero dando vita all’ANPI Nazionale. L’Associazione ebbe una sua rappresentanza alla Consulta Nazionale i cui lavori si svolsero tra il settembre 1945 e il referendum istituzionale dell’anno successivo. Mentre l’Associazione nazionale combattenti ebbe 8 consultori e quella dei mutilati e invalidi di guerra 4, all’ANPI ne furono assegnati 16, a conferma del prestigio di cui godeva. Erano così suddivisi: 3 socialisti, 3 democristiani, 3 liberali, 3 comunisti, 2 del Partito d’Azione, 1 del Partito democratico del lavoro e, infine, un consultore che non apparteneva a nessun partito. Nello Statuto erano evidenziati gli scopi operativi che la struttura si era prefissata. Tra questi:

 Restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo.

 Valorizzare in campo nazionale e internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall’azione dei partigiani.

 Far valere e tutelare il diritto dei partigiani, acquisito, di partecipare in prima linea alla ricostruzione morale e materiale del Paese.

 Promuovere la creazione di centri e organismi di produzione e di lavoro per contribuire a lenire la disoccupazione.

In particolare questo ultimo punto fu realizzato grazie alla creazione, fin dal 1948, di Convitti-Scuola Rinascita che miravano a qualificare professionalmente giovani ex partigiani e orfani dei caduti.

Nel corso del primo Congresso del 1947 – dove fu nominato Presidente Nazionale Arrigo Boldrini “Bulow”, prima medaglia d’oro al V.M. della Resistenza, che resterà in carica fino al 2006 – venne ribadito l’impegno della Resistenza a consolidare le Istituzioni e in particolare fu sottolineato che l’antifascismo doveva essere inteso come lotta contro chi minacciava le libertà individuali, negava la giustizia sociale e discriminava i cittadini…………

 

GRANDE il contributo dei partigiani italiani ( così come avvenuto in tutte le aree europee occupate) nella lotta contro i nazi-fascisti, dal settembre del 1943 ad inizio maggio 1945.

Quindi la LIBERAZIONE, il ritorno della democrazia, della libertà e dei diritti civili e sociali per uomini e donne, dopo il nefasto e liberticidio ventennio dittatoriale del fascismo. Dittatura fascista che assieme ai compari nazisti della Germania scatenò la seconda guerra mondiale, l’aggressione e l’oppressione della gran parte degli Stati europei, la morte, quindi, di quasi 60 milioni di persone, il ferimento e la mutilazione di altre decine di milioni di persone.

Immani distruzioni materiali in Italia e tutta l’Europa.

La persecuzione e l’assassinino, nei Lager e con altre nefaste modalità di ammazzamento) di moltissimi milioni di persone: uomini, donne, bambini. Ebrei e componenti di tutte le ”diversità” politiche e sociali, così come recitato nei testi ideologici dei nazifascisti.

Contributo in ITALIA dei partigiani:

  • Partigiani combattenti 185.639
  • Patrioti  117.518
  • Partigiani caduti 28.870
  • Partig. mut. e inv. 20.726

 

  • Donne partigiane, staffette, sappiste e gappiste 35.000

     

  • Donne partigiane fucilate e cadute in combattimento 683

     

  • Donne part. ferite 1750

     

  • Donne organizzate nei Gruppi di Difesa delle Donne 70.000

     

Mi fermo per non “appesantire” lo scritto.

Non c’è altro da aggiungere. E’ la STORIA, quindi la Costituzione, costruita con il sacrificio di tanti giovani, per battere i gestori degli immensi orrori, che SCANDISCONO LA NOSTRA QUOTIDIANITA’.

Buona Lettura!

( domenico stimolo)


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