La rete è estraneazione, ma a mio avviso è anche strumento
di espansione. Concordo sulla tendenza diffusa ad annullare la persona, il
senso critico, e a illudere il campo emotivo in una dimensione di “amici” solo
in etichetta, in espressioni sostituite da emoticons predefiniti, ma sono anche
dell’idea che lo strumento virtuale, in quanto tale, può essere utilizzato a
vantaggio di molti, anche dell’individuo che vuole evolversi.
Sono nata negli anni 70 e ho visto entrare internet nella
mia stanza, e poi sul mio telefono con una certa sorpresa, con curiosità, e con
tutta la difficoltà che comportava il passaggio da un modo di accedere al mondo
ad un altro. Perché di questo parliamo. Come in tutto ciò che osservo, però, al
di là dello sguardo sospettoso, mi piace
frugare e cercare il vantaggio che posso ricavare da quanto subentra e impone un cambiamento. Così
radicale, in questo caso.
Io uso internet oggi come non potevo usare i miei libri di
ieri, i filmati, i giornali. Accedo a una molteplicità di informazioni che
posso confrontare tra loro in tempi mai pensati in passato. Attraverso quel
cavo posso raggiungere così tante lande! E attraverso quel cavo posso nutrire
la mia creatività, ascoltare opinioni diverse e documentarmi in modo
approfondito. O anche distrarmi e giocare, perché no…
La dipendenza, certo, è un’altra cosa. E’ drammatico vedere
giovani menti intorpidite da quell’invasione di bit, annullate da ondate di
nulla, condizionate e formate con determinismo violento.
Credo che il ruolo degli adulti, così come tante altre
situazioni in questo nuovo mondo con cui devono fare i conti, abbia oggi nuove
aree di azione, una professione che, al pari di altre, deve aggiornarsi,
cambiare, adeguare e ascoltare con vigile sguardo i rumori di un traffico sordo
che funge da colonna sonora.
Un nuovo mondo richiede l’acquisto di nuovi modi.
Coraggio signori, la vita va avanti, snodandosi impietosa,
in maniera sempre diversa!
Un saluto!
:)