Condivido la frase: "Mi hanno insegnato che si è prossimi alla dittatura quando la narrazione politico-culturale inizia a negare l’evidenza fattuale."
E quindi resto estasiato nel vedere che gli infiniti fallimenti di quel consorzio di banche che molti chiamano pomposamente "Europa" vengano negati sostenendo che la dose di veleno non è stata sufficiente.
L’Europa ci ha imposto politiche deflattive che hanno fatto crescere il debito pubblico, la disoccupazione, la miseria. Invito chiunque avesse dubbi a fare una ricerca per vedere quanto valevano questi indicatori nel 1999 e quanto sono adesso.
I giornali sono pieni di gente fatta a pezzi, di famiglie che si scannano, di criminali ignoti che uccidono vecchietti, ma soprattutto di incidenti mortali, perché la macchina Italia è stata sabotata da quelli che lavorano per l’Europa.
Di Rella dice che la criminalità è diminuita. Allora spiegasse cosa è successo nella stampa, perché i giornali sono pieni di crimini violenti.
E l’Europa nel frattempo continua a distruggere come un Golem impazzito, la Grecia è devastata, Cipro pure, l’Italia si avvia sulla stessa strada.
Potevamo fare la fine della Svizzera, ma gli europeisti vogliono che finiamo come la Grecia.
E ritorno alla frase iniziale: solo quando la dittatura è vicina alla sua realizzazione si possono raccontare impunemente balle così colossali.
Ma sostiene Pereira che chi è deciso a resistere un modo per combattere la dittatura lo trova sempre, fosse pure nei necrologi o nei commenti di un blog.