Il suo racconto/commento è grammaticalmente corretto; peccato però che non colga il senso, suggerito dal regista non solo nel finale : persino individui grossolani, volgari, diseducati da una ignoranza di base provinciale che li rende razzisti (ma lo dichiarano, anziché occultarlo fingendo buonismo come parecchi europei) possono alla fin fine volere la pace.
Questo è un segnale positivo che andrebbe percepito e sottolineato.
P.S. Non sono né critico cinematografico, né giornalista, né frequentatore del Festival di Venezia, né intellettuale di destra o sinistra, ma un semplice spettatore che ama andare al cinema quando pensa ne valga la pena e ama riflettere su ciò che ha visto