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NUCLEARE | Nobel per la Pace all’ICAN: "Le armi nucleari non significano l’elevazione di un paese alla grandezza, ma la sua discesa alle profondità della depravazione"

Di GeriSteve (---.---.---.216) 13 dicembre 2017 11:18

Sul disarmo nuceare

Con tutto il rispetto per la sopravissuta e per chi si attiva per il disarmo nucleare, io credo che tutto questo sia inutile se non si affronta il nodo politico della difesa del diritto internazionale.

Negli ultimi anni abbiamo avuto l’invasione dell’Afganistan, quella dell’Iraq, della Libia e la distruzione dello Yemen. Non voglio ignorare gli altri drammi in Siria, Africa e altrove, ma in quei casi sono stati aggrediti stati sovrani e si è dimostrato che l’ONU non ne ha garantito affatto la sovranità, anzi.

Sappiamo tutti che se quegli stati avessero avuto armi atomiche per reagire contrattaccando sul territorio degli aggressori, nessuno avrebbe osato aggredirli.

In questa situazione è comprensibilissimo e forse giustificabile che stati che si sentono in pericolo vogliano entrare anch’essi nel club dei "non aggredibili" in quanto dotati di vettori con testate atomiche. Il caso della Corea del Nord mi sembra un chiaro esempio: il suo dittatore lancia missili per far sapere agli Usa che lui è in grado di colpirli a casa loro, mentre il presidente Usa continua ad inviare navi e aerei a due passi da quel paese, ricordando così che loro sono sempre pronti a colpire.

In questo scenario mi sembrerebbe prioritario battersi per ricostituire la legalità e la sicurezza internazionale, piuttosto che sostenere un disarmo non realizzabile in questo quadro di prepotenze sostanzialmente autorizzate.

Sia chiaro: l’eliminazione di tutte armi nucleari sarebbe gran bella cosa, ma è un obiettivo perseguibile in un quadro di prepotenza e di sfiducia? E se uno (ad esempio Pakistan o India) dice che lui disarma, si può chiedere agli altri di fidarsi che lo faccia davvero?

Aggiungo un punto, che so bene essere altamente indigesto ma che io trovo folle fingere di ignorare: il mondo è sovrapopolato e purtroppo in crescita demografica. Le guerre in arrivo di chi non accetta di morire di fame, di sete e di mancanza di risorse sono una quasi certezza. In questo quadro, è realistico proporre disarmi? Non sarebbe invece prioritario fermare la crescita demografica?

GeriSteve


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