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Sgombero Roma: un gesto che non lava la coscienza del potere

Di Marina Serafini (---.---.---.228) 28 agosto 2017 16:03
Marina Serafini

Mi scusi lei, perchè credo sia lei che non legge ciò che altri scrivono!

Personalmente, la questione che pongo è radicale e va alle cause: se io-governo decido di accogliere persone che riconosco in necessità di essere accolte, io-governo devo anche occuparmi della loro sistemazione! Nel senso che non posso consentire che queste persone occupino abusivamente degli stabili, ma ho la responsabilità di dare loro sistemazione legittima e civile. Tutto il resto - ossia tutta la polemica e i discorsi che seguono - vanno di conseguenza. Certo che non va bene l’abusivismo, io mica lo giustifico! Mi sembra piuttosto che , con la solita politica furbetta del mandare fumo negli occhi, si stia spostando l’argomento: io non invito a casa mia persone che poi non sono in grado di gestire. E se lo faccio mi assumo la responsabilità di accoglierle! Non la scarico, questa importante responsabilità, sulla "buona volontà" di cittadini ignari, che si vengono a trovare coinvolti in scene che vorremmo non dover mai vedere, e delle quali, nostro malgrado, ci troviamo a discutere!!!
La questine non è: sono abusivi e chi se ne frega se li mandano via, ma "perchè sono abusivi?" Chi li ha messi nella condizione di esserlo? In che consiste la famosa accoglienza di cui tanto spavaldamente - e ipocritamente - ci riempiamo ( si riempiono) la bocca? Facile accusare loro, ma molto più corretto chiedere risposte a chi li ha creati, questi disagi. E non si tratta certo dei migranti, ma di chi li usa come scudo per protrarre politiche poco chiare in funzione di interessi davvero poco sociali.

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