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Nicola Cosentino, Forza Italia e la Camorra, patto per un disastro ambientale

Di nick ( Com.Pop. No Inceneritore zona est) di Napoli (---.---.---.67) 15 settembre 2008 18:23

il savianismo in questi ultimi tempi a me non piace.
mi spiego! l’impostazione di Saviano con il suo libro, dà spazio a una logica pericolosa: se non esiste la camorra in questo sistema economico- sociale tutto va bene, lo smaltimento dei rifiuti, il lavoro, le abitazioni, etc..
ma non è così. dovremmo riprendere ancora una volta a leggere saggi di autori marxisti, per comprendere che non è così. bensì nel sistema attuale basato sulla produzione di merci, sulla proprietà di pochi e sullo sfruttamento della forza lavoro di molti, in quasi tutto il pianeta, non non esistere corruzione, sopraffazione, estorsione, arricchimento e lavoro nero. quindi non può esistere un metodo di raccolta e smaltimento dei rifiuti pulito, pulito vuol dire sia in termini economici, ove nessuno può speculare e può trarne profitti, e un metodo pulito nel vero senso della parola, cioè che non inquina l’ambiente e non distrugge lentamente la salute di uomini, donne, animali e piante.
l’autrice dell’articolo cade anche lei nel savianismo. prima di tutto non è possibile pulire la politica dalla corruzione e dalla speculazione, in questo stesso sistema. lo stesso processo di raccolta e smaltimento dei rifiuti lo dimostra. quello che si accingono a creare il governo e le giunte locali di centrosinistra in Campania, con l’ultimo decreto varato da Berlusconi e soci, non è altro che la legalizzazione dei danni che nel recente passato ha fatto la cosiddetta camorra con le discariche e gli inceneritori abusivi. se andiamo a vedere cosa dice l’ultimo decreto, nella parte che descrive quali rifiuti bisogna gettare nella discarica di Chiaiano, allora ci accorgiamo che secondo lostesso codice Cer sono anche rifiuti speciali che tanto hanno fatto male alla nostra ex Campania Felix e alla salute degli umani e degli animali che ci vivono su questa terra.
quindi si conferma il marciume del sistema in sè. non si può pulire con la stessa logica delle fasi precedenti. dopo tangentopoli tutti abbiamo creduto che le cose stessero per cambiare, nella vita politica, nella sfera economica, in quella sociale e nella vita quotidiana di ognuno e ognuna di noi. ma le cose non sono andate così. hanno attuato uno svecchiamento politico del personale non più adeguato alla gestione attuale della società e nello specifico non più adeguato alla gestione dell’economia della fase attuale, attraversata da una crisi epocale che forse non ha precedenti.
l’emergenza rifiuti in Campania è solo una facciata di questo sistema ormai marcio.
l’unica possibilità è l’organizzazione popolare nelle decisioni che dovranno attraversare la nostra vita quotidiana, dalla sfera della economia e quindi del lavoro, dei servizi essenziali per la vita, quali la sanità, l’istruzione e itrasporti, fino al processo di ultimo consumo dei rifiuti.
l’esperienza di Chiaiano, e quindi la feroce repressione con la polizia e con l’esercito, non ci possono fermare nel pensare alla nostra potenzialità di motore trasformatore unico di una società marcia nella sua natura.
manca sicuramente qualcosa nelle lotte di Chiaiano, di Vicenza con il No Dal Molin, il No Tav, nelle lotte dei lavoratori dell’Alitalia e degli altri lavoratori negli ultimi anni, ma non confido nella resa, anzi...miglioreranno le capacità popolari di imporre l’autodecisione politica soprattutto. miglioreranno con una indipendenza politica dalla classe politica dirigente.
 


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