Certo gli angoli di lettura del
film possono essere diversi. Comprensibile, è il sale della diversità e della
democrazia.
Nel suo scritto, Angelo Umana,
dopo la descrizione di massima del film, sostiene che “oggi una votazione sulla rinuncia ai 7 minuti si farebbe online con
tutte le 300 dipendenti”.
Forse una visione futuristica,
drammatica per la nostra Gaia Terra. “ 7
sette minuti”? E se i minuti fossero stati cento?
E se cento ( sui trecento in essere nel luogo lavorativo del film ) fossero stati i licenziamenti messi sul “piatto della bilancia”? O per altro
ancora? Si doveva lo stesso fare la “votazione
on line”?
Meno male che i luoghi di lavoro
sono ancora frequentati da Umani, in
carne, ossa, che nel loro costante interscambio, fanno scaturire, calore,
passione e sentimenti. Si guardano, si toccano, scambiano battute, opinioni,
sulle dinamiche lavorative e sulle loro tribolazioni quotidiane. Si aprtecipa e
si decide tutti assieme, guardandosi negli occhi. Del resto, nel film ( come
nella realtà) la votazione in Consiglio di Fabbrica era un preambolo. Dopo
tutto era rimesso all’assemblea e al voto delle lavoratrici.
“Domani”, chissà, quando le robotizzazioni assumeranno dinamiche
generalizzate, e gli umani maciullati (…chissà se avverrà……..), e il mondo,
livellato, sarà guidato da alcuni
fantascientifici burattinai che comandano sulle ricchezze complessive e sui
bottoncini delle armi di distruzione di massa,
chissà, se mai avverrà!
Dovrebbero ( anche per oggi) , dovranno
essere i singoli, che, egoisticamente,
in solitudine, roboticamente, chiusi
nelle loro isolate stanze, lontani dai rumori e dai contatti umani, decidere
on line?
E, poi, alfine, pur vivendo in un
mondo pervaso da contraddizioni, che significa metter il “brodo”, richiamando (
come si fa nello scritto): Bertinotti (
ex presidente della Camera, impegnato per lunghi anni nella Cgil), un emerito storico
segretario della Cgil ( Lama), e
infine Boldrini, attuale presidente
della Camera, che, come ben noto, nel suo percorso di vita ha lungamente svolto
attività lavorativa a sostegno degli “ ultimi degli ultimi”; profughi,
migranti, uomini, donne e bambini, fuggiti da guerre e carestie, e in molti
annegati in mare.
Sembra di capire che un
venticello di “antica memoria” venga
ancora riportato alla luce. Per Bacco! le organizzazioni
sindacali e la dignità dei lavoratori, ritornate con la dura lotta della
Resistenza, dopo la violenta cancellazione del regime fascista, sono sempre uno strumento fondamentale del mondo
del lavoro. Almeno, fin quando Costituzione
sarà!
Occhio ben vivo al referendum del 4 dicembre!