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La lettera di Maometto a difesa dei cristiani

Di Cristiano Barbaro (---.---.---.188) 4 agosto 2016 21:41

Peccato che il Corano ha la precedenza su qualsiasi altro scritto, e che esiste la dottrina islamica sancita da Maometto stesso, la quale introduce un concetto fondamentale, ossia l’abrogazione dei versetti coranici. Faccio un esempio, la prima parte del Corano, scritta quando il "profeta" era militarmente debole ( e dovette ad esempio trovare rifugio nel monastero di cui sopra), contiene i versetti tolleranti e pacifici. Questa era la fase del periodo meccano della sua vita. Quando egli prese potere militare e non doveva trattare ne mediare con nessuno, dato ormai la sua forza militare era preponderante, inizia la seconda parte del Corano, con un notevole incremento dei versetti violenti ed intolleranti verso i miscredenti o i politeisti come chiama i cristiani. Infatti Così si spiega come mai che nel mondo islamico, prendiamo ad esempio la recentissima occupazione turca di parte di Cipro, fu proibito eseguire manutenzione alle chiese cristiane, ne costruirne di nuove. Si spiega benissimo anche la famosa tassa di sottomissione, la Jizyia, riservata ai cristiani. Unendo quanto sopra alla ormai ben conosciuta dottrina islamica della taqyia (ossia il permesso che hanno gli islamici di raccontare bugie quando serve loro per 1. difesa da un attacco, o 2. per portare vantaggi alla Umma comunità islamica), capiamo benissimo che c’è poco da fidarsi. Se facesse testo quella lettera, e non il Corano, gli Editti Bukhari, e i Sunnats, i cristiani non avrebbero sofferto tanto nella storia e non sarebbero diventati delle minoranze insignificanti nei paesi del Nordafrica, cosa che solo un lento ed inesorabile genocidio tramite una condizione di continuo attrito logorante durato nei secoli, poteva generare. Agli indù e buddisti dall’Afghanistan all’India, andò anche peggio, come attesta l’ottima ricerca fatta da Sita Ram Goel: "The Story of Islamic Imperialism in India", ISBN-13: 978-8185990231 ISBN-10: 8185990239.


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