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Sciopero: un fiume in piena. La scuola sfiducia Renzi

Di Giuseppe Aragno (---.---.---.171) 8 maggio 2015 01:56
Giuseppe Aragno

I presidi non esistono più, Persio Flacco, ci sono i Dirigenti Scolastici e non è la stessa cosa. La libertà d’insegnamento non tutela gli insegnati: garantisce la democrazia. Purtroppo lei non sa di che parla. Il lavoro dei docenti si può "misurare" nei tempi brevi, valutare seriamente no. Il prodotto finito del loro lavoro diventa visibile nel corso degli anni. Lei lo scrive ma non lo capisce: si tratta del futuro dei giovani, che non conosci quando sono a scuola. Valutare l’insegnamento è molto più complesso di quello che lei crede e richiede comunque tempi molto lunghi. Prenda il suo caso. come si sarebbe potuto capire ieri quanto valevano i suoi docenti? E’ oggi che si possono valutare davvero i risultati concreti del loro lavoro e sono indiscutibilmente pessimi. Lei sarà professionalmente valido, ma le mancano la capacità di ascolto, pretende di discutere con competenza di scienze che non conosce, non ha misura nel giudizio e sottovaluta pericolosamente beni preziosi come la libertà d’insegnamento. Quando ero a scuola bocciavo pochissimo. Per quel poco che posso capire, però, lei avrebbe rischiato molto e a buona ragione: dimostra uno sconcertante analfabetismo di valori. 
In quanto alle proposte, esistono, anche se lei lo ignora. Genitori e docenti hanno scritto assieme una legge d’iniziativa popolare, sottoscritta se non sbaglio da oltre 100.000 cittadini dei più disparati mestieri. I nostri sedicenti parlamentari non l’hanno mai letta e Renzi ha ordinato di farla cadere in Commissione Cultura: A lui interessa far passare il mostriciattolo che il 5 maggio ha scatenato la protesta. Lei non se n’è accorto, ma in piazza non c’erano solo insegnati: protestavano anche genitori che non insegnano, studenti e personale amministrativo. Le consiglio di leggerla, la legge fatta cadere da Renzi. Se non altro eviterà di scrivere commenti desolanti. Gliel’ho già detto, ma lei è accecato dal livore e non se n’è accorto: la scuola va riformata. Per fortuna non sarà lei a farlo.
Non ho altro da dirle. Per quanto mi riguarda, la discussione è chiusa. 


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