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Sciopero: un fiume in piena. La scuola sfiducia Renzi

Di Persio Flacco (---.---.---.153) 7 maggio 2015 00:28

Cito dalla convocazione dei consigli di classe del liceo artistico frequentato da mia figlia:
"Si ricorda che i Consigli di classe sono aperti alla componente Genitori Rappresentanti di Classe ed agli Studenti Rappresentanti di Classe, nel quarto d’ora terminale di ciascun consiglio.".

E’ palese che il quarto d’ora concesso dai signori docenti a studenti e genitori ha il solo scopo di giustificare l’affermazione che dei consigli di classe fanno parte anche loro.

Mi corregga se sbaglio ma, a mio parere, gli studenti sono la ragion d’essere della scuola. E’ la loro formazione che giustifica impiego e stipendio dei docenti. I genitori sono di fatto e di diritto i datori di lavoro dei signori docenti, quelli che pagano il loro stipendio assieme a tutti gli altri cittadini.

Eppure nei consigli di classe, dove si decidono cose rilevanti per il futuro dei ragazzi, contano come il due di coppe quando briscola è bastoni.

Consideri che se dipendesse da me almeno la metà dei docenti della classe di mia figlia a scuola non ci metterebbe nemmeno piede.
Ma non dipende né dai genitori né tantomeno dagli studenti né da altri giudicare qualità e operato dei signori docenti.
Dipende dal singolo docente giudicare il proprio operato.

Nemmeno quando un docente (caso reale) colleziona, anno dopo anno, una percentuale di rimandati del 50% si può dire che quel docente è una capra, che deve cambiare mestiere.

Fermo restando il pessimo giudizio sul governo Renzi e sulla sua riforma scolastica è indubbio che così non può continuare, che qualcosa va cambiato.


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