La ringrazio per avermi letto e,
soprattutto, per il suo commento. Ho pochissime certezze in campo artistico,
pur praticando l’arte da sempre. Una è che nell’arte vi sia qualcosa che va
oltre le parole; di non riconducibile ad alcuna evidente logica. Ci sono
artisti ed opere che ci piacciono ed altri che ci piacciono meno, e poco
importa che magari i primi siano solo dei minori e tra quelli che proprio non
sopportiamo ci siano maestri universalmente acclamati. Non ho quindi la minima
intenzione di convincerla della bravura di Schiele. Ha tutto il diritto di non
farselo piacere. Per il resto che dirle? Nessuno può essere testimone d’altro
che del proprio tempo. Se domani dovessi scolpire un falso busto d’imperatore
romano, darei comunque testimonianza della nostra epoca. Certificherei, se non
altro, che di questi tempi ancora apprezzavamo quei modelli. Da quanto ho
capito, lei ha una visione dell’arte non troppo diversa dalla mia; da quella
che ho maturato nell’ultimo decennio. Ma è, appunto, solo una delle tante
possibili visioni. Io da qualche anno cerco il bello; lo voglio trovare a tutti
i costi. Qualche decennio fa facevo grandi tele espressioniste, che
denunciavano tutto e tutti. Non le ripudio; semplicemente corrispondono alla
visione dell’arte che avevo allora. Come non ripudio certe tele Pop che facevo
ad inizio anni 80. Tutto dipende da quel che all’arte chiediamo e da cosa, con
l’arte, vogliamo dire. E fortunatamente c’è arte per tutti.