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Caso Nisman, un cadavere eccellente per le presidenziali in Argentina

Di (---.---.---.210) 25 gennaio 2015 12:06

Il governo israeliano e la lobby sionista mondiale hanno le mani in pasta in diversi teatri un po’ in tutto il mondo, e raramente con finalità e metodi compatibili col diritto internazionale.

Quanto ai rapporti tra l’uno e l’altra è difficile dire se il primo è espressione della seconda o viceversa: conviene considerarli entrambi espressione di una stessa realtà ideologica. Tanto è vero che non vi è notizia di disaccordi tra loro. Salvo forse nel caso Rabin: contrasto rapidamente risolto con l’eliminazione dell’elemento incompatibile.

Ma dall’Iraq alla Siria, dall’Iran al Libano, dalla Russia all’Ucraina, all’Egitto, all’Argentina, al Venezuela ecc. è possibile rintracciare i segni dell’azione dell’intelligence, della politica, del lobbismo israeliani. E in tutti questi casi si tratta di azioni che hanno finalità disgregatrici degli equilibri esistenti e di creazione di nuovi equilibri: più vantaggiosi secondo la visione sionista, cioè ultranazionalista israeliana.


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