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Je suis Charlie, ma non con Salvini e Le Pen

Di paolo (---.---.---.80) 9 gennaio 2015 10:21

Totalmente d’accordo con l’articolo e i commenti precedenti.
Trovo ipocrita questo tripudio di "Je suis Charlie " .L’efferatezza e la crudeltà del gesto non devono ingenerare una generica solidarietà culturale , identificando la libertà di espressione con la libertà di offendere .Avrei voluto vedere le reazioni nella cattolica Italia se per es. un giornale satirico delle mie parti , come "Il Vernacoliere " ,avesse massaggiato il Cristo o la Madonna cosi’ come ha fatto Charlie Hebdo con Allah . Apriti cielo ! E lo dico da ateo e da laico a scanso di equivoci .La vignetta sulla trinità di questo articolo la vorrei vedere pubblicata in Italia !! (e sarei il primo a ritenerla offensiva ) ,poi vedi il casino che succede .
Conciliare religione e tolleranza è l’esercizio più difficile che mai sia esistito per l’umanità ,perchè sono principi in contraddizione di fondo ,difficili da gestire anche in paesi avanzati che hanno avuto percorsi socio-culturali ben più articolati e moderni (penso alla rivoluzione francese ,alla rivoluzione industriale ecc.. ) di questi paesi arcaici e islamici (per non dire salafismo e wahabismo ).

Ricordo che il fascista norvegese Anders Breivik ,in nome di una Europa cattolicissima e cristiana ha ammazzato una novantina di giovani.Per dire che chi sbrocca può farlo nel nome di qualsiasi divinità .
Ciò detto ( al netto dei disastri che l’Occidente -Francia in primis - ha perpetrato nei paesi mussulmani )sostenere che L’Islam non sia un problema ,trastullandosi dietro a distinzioni tra islam moderato e fondamentalismo , non giova a nessuno ,paesi mussulmani compresi.Ovviamente non bisogna lasciare il timone nelle mani dei trogloditi , ma il buon senso deve suggerire che è ora di intervenire , magari rinunciando anche a qualche principio di libertà individuale e collettiva.
saluti


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