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Veronica Panarello, colpevole fino a prova contraria

Di (---.---.---.39) 5 gennaio 2015 17:52

Articolo perfetto.

Solo una chiosa, che vale in questo come in tanti altri casi simili: nulla è più stupido e sbagliato dell’affermazione "chi è innocente non ha nulla da temere dalla giustizia".
E’ esattamente il contrario invece: se l’accusato è il vero colpevole, non ha nulla da perdere e, se ha anche larghezza di mezzi economici, ha ottime probabilità di uscirne pulito, sia pure dopo qualche scomodità.
Chi ha invece tutto da perdere è un innocente: anche con molti soldi disponibili per la propria difesa, un processo è un processo e non è scontato che finisca bene.
E anche se dopo un calvario di anni, denari spesi in processi e avvocati, patemi d’animo, dispiaceri da amici e parenti, anche se dopo tutto questo e molto altro dovesse finalmente essere riconosciuta la sua innocenza, chi gli restituirà gli anni persi e la propria vita sconvolta ingiustamente.
C’è gente che ha perso tutto: lavoro, famiglia, affetti, denari, e alla fine anche la considerazione dei propri simili, anche se non di tutti perché fortunatamente esistono persone con cuore e cervello, poche ma esistono.
Perché così come la massa, sobillata da individui malvagi ed inumani, da sempre è pronta alla caccia alle streghe e ad accusare e condannare senza conoscere, non è altrettanto solerte ad accettarne l’innocenza anche dopo che sia stata sancita ufficialmente nel corso di un lungo, lunghissimo iter giudiziario: i più non sanno, o dimenticano, e permane sempre sul disgraziato il sospetto che si, è stato riconosciuto innocente ma .... chissà.

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