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Non c’è futuro per bianchi in Sud Africa

Di joe (---.---.---.104) 16 dicembre 2008 17:24

Verso la fine dell’apartheid, ai primi degli anni ’90, si parlava di due possibilità per mettere fine alle violenze in Sud Africa:
1) passaggio del potere alla maggioranza nera con ampie garanzie per la minoranza bianca, coloured, indiana ecc. tra cui Presidenza a Nelson Mandela e Vicepresidenza a De Klerk.
2) divisione del territtorio in due stati indipendenti.
Ovviamente, a livello mondiale tutti spinsero per la prima.
Ed ecco il risultato: un apartheid al contrario, così come accaduto in Rhodesia quando arrivò al potere nel 1980, Robert Mugabe.
La supervisione internazionale, anche in quel caso, aveva dato ampie garanzie alla minoranza bianca che doveva continuare ad avere una certa percentuale di presenze, nell’esercito, nella polizia, e in parlamento ecc.
Immediatamente dopo, tutti abbiamo visto cosa è successo, fino all’eccidio di moltissimi farmers bianchi, all’esproprio delle loro terre e alla fuga degli ultimi bianchi rimasti.
Mugabe dittatore spietato ha distrutto l’economia del granaio d’Africa, facendo diventare la Rhodesia uno degli stati più poveri del mondo, negando ogni forma di democrazia e di confronto ed oggi accusa i bianchi per l’eoidemia di colera che ha già fatto 1000 morti.
La stessa cosa sta accadendo in Sud Africa. Già si legge dei primi assalti alle fattorie dei bianchi, la negazione del posto di lavoro a chi non è nero, l’assenza in parlamento di una minima rappresentanza dei bianchi.
Noi Italiani in Libia o in Abissinia ci siamo rimasti per meno di 50 anni e quando fummo cacciati fù un dramma, pensate un pò ai bianchi che vivono in Sud Africa da oltre 400 anni e che hanno fatto di quel territorio il paese più progredito dell’intera Africa. Loro non hanno una patria dove tornare perchè sono a tutti gli effetti Africani di pelle bianca. Ma il mondo fà finta di non sapere.
A mio parere era molto meglio la divisione del Sud Africa in due Stati Indipendenti, anche se, in questo caso,
I bianchi avrebbero dovuto rinunciare alla maggior parte del territorio e ai territori più ricchi come risorse del sottosuolo. Si sarebbero trasferiti tutti nella sola Provincia del Capo, loro punto di partenza, e sicuramente avrebbero trovato la forza per ricominciare, sarebero ancora lì a crescere in sicurezza i propri figli e non costretti ad emigare in Australia e N.Zelanda.


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