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Il gatto che si morde la coda

Di (---.---.---.249) 9 settembre 2014 12:56

Allerta Scuola >


La capacità didattica connota l’identikit dell’insegnante. Dedizione e passione sono l’anima della missione educativa. Coltivare le “risorse vincenti”, come curiosità, metodo e tenacia, è il mandato ed il ruolo principe dell’insegnante.

Ciò premesso.


RENZI (con i suoi “esperti”?) ha concepito un nuovo sistema di gratifiche della carriera lavorativa di un docente. Via gli scatti d’anzianità e avanti con quelli di “competenza”.

Quattro obbiezioni di fondo.


Con quali oggettivi parametri didattici si pensa di poter costruire una graduatoria triennale di “eccellenza” in grado d’attestare l’esclusione di 1/3 del corpo insegnante?

Nelle tornate seguenti, quanta parte dei docenti “negletti” riuscirà ad imporsi sui colleghi già certificati “meritevoli” escludendoli così da possibili ulteriori scatti?

Dopo qualche triennio, che “percezione” si avrà della classifica del corpo docente distinto per livelli di “competenza”?

Di quanto scemeranno le “motivazioni” di ruolo di un insegnante relegato per vari anni tra i “non competenti” e che non vedrà più neppure uno scatto d’anzianità?


In sostanza.

E’ fatto risaputo che i riconoscimenti retributivi hanno lo scopo di premiare le qualità personali e i risultati individuali. Nulla a che vedere con una “graduatoria” a cadenza predefinita e vincolata alla quantità di risorse disponibili.

La forza e la competenza di un corpo docente è nell’ottimizzare l’apporto “collettivo” ai fini della preparazione di gruppi di alunni condivisi.

Ergo.

La politica “innovativa” non può mai prescindere da prevedibili sostanziali controindicazioni. Novità “politica” è cercare il preventivo assenso di chi dovrebbe soltanto beneficiare degli effetti positivi pronosticati.

Studenti e famiglie sono i destinatari di una auspicata Rigenerazione della Scuola


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