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Lingua straniera e matematica: consigli agli insegnanti

Di (---.---.---.136) 9 marzo 2014 01:38

C’è da dire che i programmi ministeriali sono fatti per far odiare la fisica. Il motivo è semplice: non si capisce niente. E’ spiegata (male) a livello fenomenologico, non si hanno le basi nemmeno per capire bene cosa significhi un vettore. Solo in alcuni indirizzi scolastici si studiano le derivate e gli integrali, ma in generale chi studia fisica a livello di scuola superiore, a meno che non abbia frequentato alcuni istituti tecnici di indirizzo specifico (non so come si chiamino ora), non ha la minima idea di cosa sia la materia. E non se ne rende neanche conto.


Non per svogliatezza propria, non per ignoranza dei docenti: basta sfogliare un libro di testo scolastico per rendersi conto di come sia affrontata, senza il minimo rigore e completezza. Concetti giusto accennati. Così facendo diventa confusa.

Ripeto: se non si capisce bene, sul serio, cosa sia un vettore, studiare la fisica diventa una pagliacciata. Per comprendere l’algebra vettoriale non parlo delle banali operazioni di composizione (somme, sottrazioni, prodotti vari), che si possono imparare in maniera meccanica, senza capirne il senso vero.

Che senso ha spiegare le equazioni di maxwell a chi non ha, per mancanza di basi, il concetto di rotore o divergenza? Io ho frequentato il liceo scientifico, pensavo fosse una scuola che desse un minimo di preparazione sull’argomento, ma ricordo che quando si parlava di operatore nabla sul libro trovavo scritte nelle formule... rot, div, e grad.. neanche il simbolo c’era, era scritto proprio a lettere... e per carità, era facile ripetere a pappagallo rotore, divergenza e gradiente, ma cosa significassero rimaneva un mistero.

All’università ho scoperto che tutte le mie nozioni in campo scientifico, e io andavo bene alle superiori, si esaurivano nelle prime 4-5 lezioni dei corsi del primo anno.

Mentre chi frequentava lettere e filosofia si è ritrovato a fare esami universitari che approfondivano di poco quanto studiato al liceo, vivendo di rendita se avevano studiato bene alle superiori. In alcuni casi usavano gli stessi manuali del liceo come libri di testo per scelta del docente universitario.

Vogliamo dirlo che la scuola italiana, tranne alcuni istituti tecnici specifici, è estremamente orientate alla cultura umanistica e ne esci convinto di aver capito cosa siano le materie scientifiche, quando non ne hai neanche sfiorato la superficie?

Al liceo scientifico io facevo più ore di filosofia o latino che di fisica. E soprattutto, siccome tutti escono dalle scuole superiori (ripeto, esclusi alcuni tipi di scuole tecniche) senza aver capito niente delle discipline scientifiche e non per loro colpa... ecco che arrancare in matematica o fisica è perdonabile, perché sono materie da "mostri". E’ anormale andare bene in tali discipline!!!

Se ragionano così i docenti, figuriamoci cosa si possa pretendere dagli studenti.

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