• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Le espulsioni nel M5S: tra Führerprinzip e cittadinanza

Di paolo (---.---.---.191) 1 marzo 2014 12:06

Caro Gottardo , che confesso mi stai pure simpatico , come tuo solito operi la tecnica del calamaro che fugge lasciandosi dietro una scia di inchiostro .

Fatti : La Costituzione prevede partiti che nominano parlamentari senza vincolo di mandato .
  Punto .I parlamentari del M5S sono vincolarti da "contratto come tu stesso ammetti . 
 Ergo il M5S sarebbe tecnicamente incostituzionale . A parlare sono gli atti e non le
 chiacchere e di fatti (temo e non ne sono felice diversamente da come credi tu) ne
 vedremo sempre di più .

 Per avere diritto al finanziamento elettorale ,doveva essere svolta la prassi conforme alla
 legge . Il M5S non lo ha fatto perché avrebbe dovuto ottemperare a norme che
 avrebbero modificato il suo status di movimento ,trasformandolo in partito . Il diritto
 "teorico " del tuo articolo su "fanpage" (ma chi è ?) non vale una cicca .
 
Dopo di che che il M5S abbia effettivamente ottemperato alla restituzione dei rimborsi sulle diarie (unici ) lo riconosco ,cosi’ come prendo atto del fatto che sono gli unici a rinunciare a parte dei loro emolumenti . Sono pure d’accordo che andrebbe inserito un principio secondo il quale un parlamentare eletto con un partito non può cambaire casacca ,fatto salvo tuttavia il diritto a dissentire dalla maggioranza del partito medesimo (libertà di opinione ) . Però deve essere introdotto con una modifica costituzionale e non per statuto interno perché i "contratti interni " non fanno legge , semmai dovrebbero rispettare la legge .
ciao


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox