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Dopo l’Italicum. Ma perché non un Hitler?

Di Persio Flacco (---.---.---.123) 3 febbraio 2014 00:17

In democrazia la pluralità delle opinioni è un valore imprescindibile perché è solo da questa, dalla possibilità di confrontare idee diverse, che si può ottenere la migliore capacità di elaborare le decisioni più adeguate.
Per questo le minoranze devono essere tutelate e garantite e a nessuno deve essere impedito o limitato il diritto ad accedere all’Agorà e ad esprimervi le sue idee.
Qualunque mezzo che limiti questo diritto sia adottato, per qualunque motivo, limita la democrazia.
Nell’organo legislativo dovrebbe quindi essere rappresentata il più possibile la varietà di opinioni esistenti nel popolo: il sovrano democratico che decide a maggioranza.

Secondo me il miglior metodo per la formazione della rappresentanza sarebbe dunque il proporzionale puro, senza soglia minima, senza limitazioni di collegio, senza ballottaggi e premi di maggioranza.

La stabilità del governo non dovrebbe essere garantità attraverso la semplificazione forzata della composizione parlamentare, dovrebbe essere garantita in altro modo. Innanzitutto riportando alla sua funzione originaria l’organo esecutivo. Il Governo non può e non deve sostituirsi al Parlamento, salvo nel caso in cui si verifichino eventi eccezionali che richiedono e giustificano l’emanazione di leggi nel più breve tempo possibile. Nella gestione ordinaria il Governo deve limitarsi ad attuare le leggi emanate dal Parlamento. Può sollecitare al Parlamento l’emanazione di leggi di cui rileva il bisogno durante lo svolgimento dei suoi compiti, ovviamente, ma non dovrebbe proporne il testo né tantomeno farne di proprie.

Di fatto invece nell’ordinamento materiale del nostro Paese il Governo si è gradualmente sostituito al Parlamento, che è ridotto ormai a notaio dei suoi provvedimenti legislativi.

Per questo motivo è anche comprensibile che il Governo diventi instabile quando l’azione legislativa che pone in essere non è condivisa da chi sarebbe propriamente designato ad esercitarla in qualità di rappresentante dei cittadini. Se il Governo si limitasse ad attuare le leggi nell’amministrare lo Stato non vi sarebbe motivo per il Parlamento di sfiduciarlo. Così come non vi è motivo di prevedere la sfiducia della Magistratura: dal momento che deve limitarsi ad applicare la legge non può entrare in conflitto con i rappresentanti del Popolo.

Così, se non vi fosse conflitto di poteri legislativi, e il Governo si limitasse alla sua funzione esecutiva, non vi sarebbe motivo di mantenere per tutta la legislatura la possibilità per il Parlamento di togliere la fiducia al Governo. Salvo casi eccezionali al Governo dovrebbe essere data la fiducia una sola volta, al suo insediamento e dovrebbe poter essere sfiduciato solo con un voto a maggioranza del Parlamento.

Anzi, a mio avviso la fiducia dovrebbe essere data al Capo del Governo e gli eventuali rimpasti dovrebbero essere ratificati dal Parlamento a maggioranza per avere effetto.

Il garante della corretta dialettica tra Parlamento e Governo dovrebbe rimanere il Presidente della Repubblica, che scioglie le Camere quando queste sono impossibilitate a svolgere la loro funzione; che destituisce il Capo del Governo in presenza di gravi violazioni dei limiti costituzionali; che interviene nel regolare i rapporti tra i poteri dello Stato secondo una precisa normativa che limita i suoi poteri e li subordina alla ratifica del Parlamento: organo sovrano per eccellenza.

Quella che oggi viene spacciata come esigenza di assicurare stabilità e governabilità al Paese è invece il tentativo di rendere istituzionale uno stato di fatto in cui l’ordinamento è stravolto da una prassi che vede il Governo accentrare poteri legislativo ed esecutivo insieme ed essere sempre più espressione non della volontà popolare bensì espressione dei partiti politici. Per questo quei partiti hanno la necessità di pararsi dalla volontà popolare espellendo dal Parlamento tutte le forze politiche a loro contrarie.
A questo servono liste bloccate, i collegi ritagliati per sbarrare il passo alle rappresentanze spurie, i doppi turni, gli sbarramenti ecc.

Se questo non è un tentativo di colpo di stato poco ci manca.


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